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Corte Conti, Comune Catania in dissesto

Corte Conti, Comune Catania in dissesto

Nell'adunanza del 4 maggio per un 'buco' di circa 1,6 miliardi

CATANIA, 24 luglio 2018, 17:37

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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La sezione Controllo della Corte dei Conti di Palermo, nell'adunanza del 4 maggio scorso, ha accertato la sussistenza delle motivazioni per le dichiarazione di dissesto del Comune di Catania, . L'atto è stato notificato stamattina all'Ente. Lo ha reso noto il sindaco Salvo Pogliese incontrando i giornalisti in Municipio.
    Secondo i giudici contabili il 'buco' sarebbe di circa 1,6 miliardi di euro e non ci sarebbe la sostenibilità finanziaria per gestirlo.  
 "Avvieremo un confronto nel merito con le istituzioni e la politica regionale e nazionale - ha annunciato il sindaco Salvo Pogliese - Catania è la decima città d'Italia noi ci assumiamo le nostre responsabilità ma abbiamo bisogno di essere supportati nel percorso di risanamento. Chiedo ai cittadini, soprattutto a quelli che le tasse non le vogliono pagare, di essere altrettanto responsabili"

  "Cercheremo di fare tutto, anche l'impossibile - ha aggiunto - per evitare il dissesto. Leggeremo con attenzione le 70 pagine del provvedimento e valuteremo cosa fare. Ma è opportuno essere prudenti. A noi non interessa addossare oggi responsabilità, ma ci troviamo davanti a pesanti debiti non riscossi. Pensiamo, ad esempio, che la Tari è pagata riscossa al 50%. Versare i tributi è un dovere e credo che sia importante che i cittadini percepiscano la gravità delle condizioni del nostro Comune". L'assessore al Bilancio, il vice sindaco Roberto Bonaccorsi, ha spiegato che "Catania è una città molto indebitata, quasi come Torino, ma - ha osservato - il capoluogo piemontese ha creato debiti per realizzare opere pubbliche, da noi sono stati contratti per la spesa corrente".

   "Abbiamo massimo rispetto per la Corte dei Conti siciliana - afferma l'ex sindaco Enzo Bianco - ma la sua decisione appare ingiusta e sbagliata e tutta la città deve contrastarla con un doveroso ricorso a Roma alle Sezioni riunite della Corte stessa, come fatto in casi analoghi con successo da altri Comuni". "Ho evitato in questi 5 anni come sindaco che la città andasse in dissesto - aggiunge - e lavorerò anche oggi per il medesimo obiettivo e per il bene della nostra Catania. La città, dunque, si mobiliti per il ricorso e lavoriamo tutti insieme per salvarla dal dissesto"

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