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Pregiudicato ucciso,zio confessa delitto

Pregiudicato ucciso,zio confessa delitto

Delitto scatenato da lite per sequestro magazzino ferrovecchio

PALERMO, 22 maggio 2018, 18:25

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Il sequestro di un deposito di ferro e materiali pericolosi alla Guadagna. La possibile soffiata agli agenti di polizia e il post dell'articolo pubblicato su Facebook. Basterebbe questo a Palermo per scatenare una guerra tra famiglie culminata con un morto, Dino Salvato, 29 anni, ferito da uno o due colpi di arma da fuoco al volto. Il fermato per l'omicidio è lo zio della vittima, Alfonso Vela, 43 anni, che ha confessato. Ieri, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, attorno alle 20.40 il diverbio tra zio e nipote. Dino Salvato arrivato a bordo di una Smart, era insieme ad un'altra persona testimone del delitto. Prima una discussione, l'ennesima dopo il sequestro di un magazzino di ferro vecchio. Vola qualche schiaffo. Poi spunta la pistola calibro 22. "Abbiamo ritrovato l'arma grazie alle indicazioni che ci ha fornito Vela - dice Rodolfo Ruperti Capo della squadra mobile di Palermo - lo avevamo cercato per tutta la notte. Poi si è costituito. Durante l'interrogatorio ha confessato".
   

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