Le indagini, avviate nel gennaio
2017, presero spunto dalla denuncia di furto di un gommone, poi
risultata infondata, fatta proprio da uno dei componenti
dell'organizzazione presso la Stazione Carabinieri di Menfi. Sin
dai primi accertamenti era infatti emerso il sospetto che il
natante fosse stato invece utilizzato per una delle traversate.
Il gruppo criminale avrebbe portato a termine vari sbarchi
avvenuti nelle coste del trapanese. Si è accertato, inoltre, che
il ruolo di coordinamento delle operazioni veniva svolto da un
italiano, il quale spesso si recava personalmente in Tunisia,
allo scopo di poter meglio gestire l'organizzazione dei viaggi e
prendere accordi diretti con i tunisini compiacenti del posto.
Sull'imbarcazione, per ogni traversata, venivano
complessivamente trasportate dalle 12 alle 15 persone, oltre a
circa 1600 stecche di sigarette; ogni viaggiatore pagava invece
all'organizzazione dai 4 ai 5000 euro. Secondo gli inquirenti
ciascun viaggio, poteva generare complessivamente, tra il
traffico di esseri umani e quello di sigarette, profitti anche
fino a 75 mila euro. Nel corso dell'operazione, i carabinieri
hanno anche sequestrato due fuoristrada utilizzati
dall'organizzazione quali mezzi d'appoggio per il trasbordo dei
tabacchi lavorati esteri.
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