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Teatro: al Libero danza padre e figlio tra amore e odio

Teatro: al Libero danza padre e figlio tra amore e odio

In scena A Number per la regia di Luca Mazzone

PALERMO, 22 gennaio 2018, 18:09

Redazione ANSA

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A Number per la regia di Luca Mazzone - RIPRODUZIONE RISERVATA

A Number per la regia di Luca Mazzone - RIPRODUZIONE RISERVATA
A Number per la regia di Luca Mazzone - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il rapporto tra padre e figli, è il filo conduttore di A Number di Caryl Churchill, nella traduzione italiana di Monica Capuani, regia Luca Mazzone, interpreti Giuseppe Pestillo e Massimo Rigo, seconda produzione del Teatro Libero per la cinquantesima stagione, che debutta giovedì 25 con repliche fino a sabato 27, alle 21.15 (in replica mattutina per il percorso per le scuole fino al 3 febbraio).
    Cosa succede se un padre, dopo la tragica morte della compagna, madre di suo figlio, si ritrova da solo con il proprio ragazzo? Se questo padre è giovane e con problemi esistenziali tanto grandi da tenerlo lontano dalla propria compagna e dal proprio figlio? Se questo padre, nella società contemporanea, dove la perfezione e l'adeguatezza sono diventati i nuovi dogmi da onorare, vuole avere una nuova possibilità per essere un "bravo" padre? "Churchill si interroga sul tema della replicabilità, - afferma Mazzone - sul fatto che l'uomo, oggi, con l'avanzamento del progresso scientifico, può sostituirsi a Dio, e creare tutti a sua immagine e somiglianza, tutti i suoi figli così come li vuole, fatti con lo stesso materiale grezzo di base, perfetti, carini. Uno spettacolo che riflette sul valore della vita umana nella sua unicità, nella irripetibilità di ciascun uomo".
    "Un'indagine che oltrepassa limiti temporali e spaziali, ecco cosa è A Number: - spiega Mazzone - il rapporto tra padre e figlio nella sua dimensione più precipua del mito, quello fatto di legami ancestrali, non detti ontologici che sottendono, nella relazione stessa, l'elemento dell'unicità e della natura, in una contrapposizione al nutrimento e al contesto, qui alla scienza. Natura e Scienza divengono, dunque, poli di una nuova contrapposizione che vede Salter, un padre, e Bernard, un figlio, giocare una danza tra la vita e la morte, tra l'amore e l'odio, tra la natura, appunto, e la scienza. Il figlio diventa testimone di un fallimento, quello del padre, cui si vuole porre rimedio dando un'altra chance, un'altra mano in un gioco dove si ricomincia, perché si può replicare, forse all'infinito".
   

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