Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Morto Burruano, attore tra genio e sregolatezza

Morto Burruano, attore tra genio e sregolatezza

Fu icona di Palermo, tanti ruoli al cinema e a teatro

PALERMO, 12 settembre 2017, 14:02

Redazione ANSA

ANSACheck

Luigi Maria Burruano (foto di Giovanni Franco) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Luigi Maria Burruano (foto di Giovanni Franco) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Luigi Maria Burruano (foto di Giovanni Franco) - RIPRODUZIONE RISERVATA

(di Giovanni Franco) Era sera e quel giorno di tanti anni fa pioveva a Palermo. Luigi Maria Burruano stava tornando a casa percorrendo il viale del parco della Favorita, ad un tratto però la sua auto sbandò facendolo andare fuori strada. Rimase a lungo senza sensi. Poi dopo alcuni lunghi minuti finalmente arrivò un'ambulanza chiamata da altri automobilisti di passaggio. Quando gli infermieri andarono a soccorrerlo rimasero sorpresi: "La prima frase che mi dissero - ricordava - fu 'guarda chi è, Burruano' poi incalzarono 'raccontaci una storia, facci ridere', ma io per il dolore non potevo parlare e non avevo certo la voglia di fare il comico". E' questo uno dei tanti episodi che hanno caratterizzato il forte rapporto tra Burruano, morto ieri nel sonno a 69 anni, e la città. Lui era una sorta di icona del palermitano dei quartieri popolari che impersonava, esempio sublime del metodo Stanislavskij, con totale identità di comportamenti e linguaggio. Indimenticabile Rancu Tanu del suo spettacolo-cult, "Palermo oh cara". Figlio di un medico, da piccolo sognava di studiare pianoforte. "Lo suonava mia sorella, la ascoltavo quando veniva il maestro a casa". Poi un giorno "da giovane, un amico del rione mi disse che c'era una persona che stava mettendo assieme una compagnia di teatro amatoriale. Era Nino Drago e gli dissi subito sì.
    C'era uno scantinato in via Scarlatti, si provava L'aria del continente e mi presero. Io da allora non frequentai più il mio rione, che per me era tutto, e andavo a provare tutti i pomeriggi. Mio padre era contentissimo, l'importante era che prendessi la licenza liceale". Da quel momento inizia l'ascesa di Burruano sulla ribalta dei teatri nazionali e nel cinema. Tra genio e sregolatezza, amando, come sosteneva, Bacco e Venere. "Non ho nessun rimpianto, le cose che ho fatto spero di averle fatte bene", affermava.
    La sua carriera lo portò a calcare diversi palcoscenici di teatri stabili come Catania, Roma, Trieste e Prato. Ma lo si ricorda anche in tv e nel cinema con l'esordio nel 1970, ne L'amore coniugale di Dacia Maraini. Il successo però arrivò con la partecipazione alla serie televisiva La piovra. Nel 1997, infatti, è stato interprete nell'ottavo episodio della serie - La piovra 8 - Lo scandalo. Ma ebbe ruoli tra gli altri anche nei film L'uomo delle stelle di Giuseppe Tornatore, Nowhere di Luis Sepúlveda, Miracolo a Palermo! di Beppe Cino, Il ritorno di Cagliostro di Daniele Ciprì e Franco Maresco, Quo vadis, baby? di Gabriele Salvatores. In tv ha lavorato anche nelle serie Turbo e Incantesimo 4. Burruano, zio dell'attore Luigi Lo Cascio con il quale interpretò I cento passi, nel ruolo del padre di Peppino Impastato. Scoprì e fece conoscere gli attori Tony Sperandeo e Giovanni Alamia. Nel 2006 venne arrestato per aver accoltellato l'ex genero perché secondo lui non assolveva agli impegni verso la famiglia. Un crimine "d'onore" che lo vide chiamare i poliziotti e aspettarli seduto in un bar, sorseggiando una birra. Dopo due settimane di carcere, gli furono dati gli arresti domiciliari. Ricordava così quei momenti: "Io in carcere ho trovato l'umanità nei miei compagni di cella, ho trovato la comprensione, ho trovato tutto". La camera ardente per rendere omaggio alla salma dell'attore è stata allestita al teatro Biondo di Palermo.  Sulla bara è stato poggiato un girasole. (ANSA)
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

Guarda anche

O utilizza