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Mostre:a Palermo collage di Claudia Uzzo

Mostre:a Palermo collage di Claudia Uzzo

A Palazzo Ziino personale dell'artista braccio destro di Maresco

PALERMO, 11 aprile 2017, 12:24

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Il 13 aprile alle 17.30 s'inaugura a Palermo, a palazzo Ziino, in via Dante, la mostra personale di Claudia Uzzo "Stranacarne", oltre 50 collage che l'artista palermitana ha realizzato tra il 2004 e il 2016 con tecnica mista (pittura, segno grafico, uso di materiali vari come carta e cartone). Il nome di Claudia Uzzo è noto al pubblico dei cinefili che seguono il lavoro di Daniele Ciprì e Franco Maresco: per una ventina d'anni è stata la loro principale collaboratrice, prima come aiuto regista, e poi sceneggiatrice e montatrice. Con il solo Maresco ha scritto la sceneggiatura di "Io sono Tony Scott", "Belluscone", "Gli uomini di questa città io non li conosco". Ha lavorato anche per il teatro e la televisione, coltivando la sua passione per le arti figurative, alle quali ha cominciato a dedicarsi negli anni Ottanta.

Le opere di questa prima mostra personale rappresentano un viaggio visionario, inquietante, a volte doloroso ma più spesso pieno di vitale ironia, in una parte dell'universo femminile, quello del sogno, della dimensione onirica, dove qualunque tentativo di lettura femminista, o comunque in chiave politica, rimane tutt'al più molto sullo sfondo. Come dice la regista Roberta Torre nella prefazione contenuta nel catalogo, quello di Claudia Uzzo "è un post femminismo che incontra Bosch e il cyberpunk per consegnarci immagini di un femminile sempre mutante, lacerato e oscuro, dove Blade Runner dialoga con Rossella O'Hara".

E' Franco Maresco, in una intervista contenuta nel catalogo, che mette in evidenza l'influenza di Franco Scaldati sull'opera di Uzzo: "Mi pare che vedendo i suoi collage - dice - si ritrovano echi del mondo lunare, notturno di Scaldati, dei sogni fantastici del povero, deforme Lucio, il poeta cieco e infelice innamorato di Illuminata". Un'influenza riconosciuta dalla stessa Uzzo, che con Scaldati ha lavorato negli anni e a "Lucio" ha dedicato un collage esposto in questa mostra.
Infine, la stessa autrice, intervistata da Falvio Baglivi, fa il punto della situazione rispetto al suo rapporto con il cinema e le arti figurative: "Ho iniziato a fare collage perché mi mancava il rapporto con la materia, con la carta, con la creatività manuale in generale. Il cinema richiede un lavoro più complesso, con dei tempi lunghi e complicati, e io avevo bisogno di immediatezza". 
   

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