"Abbiamo un tasso di disoccupazione giovanile piuttosto elevato, le donne hanno difficoltà di inserimento lavorativo e abbiamo una forza lavoro, rappresentata anche da chi viene da altri Paesi, che potrebbe, anche attraverso un'adeguata formazione, rappresentare una risorsa per il comparto agrumicolo". Lo ha detto la presidente del Distretto Agrumi di Sicilia, Federica Argentati, a margine della presentazione del bilancio progetto 'Social farming.
Agricoltura sociale per la filiera agrumicola', organizzato dal Distretto e da Alta Scuola Arces, con il contributo non condizionato di The Coca- cola Foundation, per creare nuove professionalità specializzate per il comparto agrumicolo. Il progetto ha fatto sì che 90 persone - tra cui 35 giovani siciliani tra i 20 ed i 40 anni, 28 donne, 22 migranti richiedenti asilo e cinque soggetti svantaggiati nel mondo del lavoro - abbiano potuto frequentare per un anno seminari e corsi di formazione di manodopera specializzata nella cura degli agrumeti. L'iniziativa è stata rivolta anche a chi desidera fondare una cooperativa, sul turismo relazionale, sulla tradizione gastronomica legata agli agrumi o che hanno formato manodopera per la lavorazione degli agrumi nei magazzini di confezionamento e nei laboratori artigianali dove si producono marmellate, succhi freschi, oli essenziali e distillati per l'industria cosmetica. Parte integrante e proiezione futura del progetto di social farming è 'Agrorà - la piazza per i lavoratori agricoli', una piattaforma informatica per facilitare l'incontro tra domanda e offerta nella filiera e mettere in contatto gli imprenditori con le professionali formate. "Il progetto - ha sottolineato Argentati - é nato per mettere insieme due esigenze diverse ed è il classico casi in cui con un unico percorso si raggiungono più risultati".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA
