"Può ritenersi dimostrato, con
certezza al di là di ogni ragionevole dubbio, che Francesco
Cascio, nella seconda metà del 2001, allorquando aveva già
assunto le funzioni di assessore al Turismo, siglava un accordo
corruttivo con l'imprenditore Giuseppe Lapis, avente a oggetto
il compimento in favore del gruppo di imprese da questi diretto,
l'Enotecna srl, di atti del suo ufficio, tutti miranti a
garantire il finanziamento delle opere di realizzazione del
resort Baglio delle vacanze e del tempo libero". Lo scrive il
giudice Guglielmo Nicastro nelle motivazioni della sentenza con
cui ha condannato l'ex deputato regionale dell'Ncd Francesco
Cascio a due anni e otto mesi per corruzione. L'ex presidente
dell'Ars, proprio dopo questa condanna, ha dovuto lasciare lo
scranno di sala d'Ercole uscendo di fatto dalla rosa dei
possibili candidati del centrodestra a sindaco di Palermo.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA