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Operai morti: esperto, serve prevenzione

Operai morti: esperto, serve prevenzione

Maria Carrara, tragedie si evitano con formazione continua

PALERMO, 29 novembre 2016, 19:31

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Prima che gli operai effettuassero le attività nella cisterna sono state realizzate dall'esperto nell'utilizzo delle attrezzature le misurazioni sul livello d'ossigeno e sulla concentrazione di gas e sostanze pericolose? Gli operai erano stati formati sugli 'spazi confinati' come obbliga il decreto 81 del 2008 sulla sicurezza nei luoghi di lavoro? Inoltre, i lavoratori erano dotati degli indumenti specifici necessari per questo tipo di attività?".
    Sono alcuni interrogativi che pone il consulente aziendale ed esperto in sicurezza nei luoghi di lavoro, Maria Carrara, a proposito della morte di quattro operai all'interno della cisterna di un traghetto nel porto di Messina. "Sarà la magistratura - spiega Carrara - ad accertare se il datore di lavoro abbia rispettato le disposizioni di legge. Purtroppo la letteratura in materia indica che spesso i lavoratori operano in ambienti pericolosi. La prevenzione e la formazione sono fondamentali per evitare tragedie come quella di Messina". L'esperto aggiunge: "Prima dell'ingresso di un lavoratore in uno 'spazio confinato', come nel caso della cisterna di una nave, è necessario acquisire tutte le informazioni occorrenti sulle caratteristiche dell'ambiente e bisogna effettuare le attività previste come la manutenzione, la bonifica e le ispezioni". I rischi in ambienti del genere sono tanti, sottolinea Maria Carrara: asfissia per mancanza di ossigeno, intossicazione per inalazione o per contatto epidermico di sostanze pericolose per la salute come gas, vapori o fumi, incendio e esplosione. E ancora: caduta dall'alto, inciampo o scivolamento, contatto con parti abrasive o taglienti, urto, colpo o schiacciamento, contatto con parti in movimento, proiezione di parti solide o liquide, contatto con tensione elettrica.
   

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