"Trump? La sua elezione è il
sintomo di un sistema che non funziona. Se fossi un cittadino
americano non avrei votato né lui né la Clinton, ma mi sarei
speso per portare avanti un candidato più serio e attendibile
come Sanders". A dirlo è Luis Sepúlveda al Teatro Sangiorgi di
Catania per la serata finale della rassegna itinerante "Paesaggi
di mare" in cui gli è stato consegnato il premio Sicilia. Eppure
lo scrittore si dice ottimista: "I giovani di oggi, liberi da
dogmi e lontani da ogni settarismo, sapranno costruire una
società più generosa e davvero democratica".
Sepúlveda, da sempre attivo nella difesa dei diritti civili e
politici, ha risposto così alla standing ovation dei tantissimi
fan accorsi all'anteprima nazionale del nuovo romanzo "La fine
della storia": "Onore al merito della Sicilia, terra di
accoglienza e tolleranza, alla quale rendo omaggio facendomi
portavoce di Amnesty International e Medici senza frontiere, due
organizzazioni con le quali sono orgoglioso di collaborare".
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