Il ministero dell'Interno dovrà
rideterminarsi sulla protezione al pentito di mafia Mario Santo
Di Matteo, il padre del piccolo Giuseppe, sciolto nell'acido
dalla mafia dopo più di 700 giorni di prigionia. Lo ha deciso il
Tar del Lazio, accogliendo un ricorso proposto dallo stesso Di
Matteo per contestare la decisione con la quale la Commissione
centrale per le misure di protezione nel febbraio scorso non ha
accolto la proposta di predisposizione di un nuovo piano
provvisorio di protezione nei confronti del pentito. I giudici
amministrativi hanno annullato il provvedimento contestato; e la
cosa dovrebbe portare al ripristino del piano provvisorio di
protezione.
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