Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Castello al Mare abbandonato al degrado

Castello al Mare abbandonato al degrado

Sito archeologico Palermo chiuso da tre mesi, erba alta e zecche

PALERMO, 28 aprile 2016, 12:41

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

Mille anni di storia sommersi tra preservativi, fazzoletti, escrementi umani e animali, erbaccia alta fino a due metri. Così si presenta il Castello al Mare, sito archeologico risalente all'inizio del primo millennio, nella zona del porto di Palermo, a due passi dalla costa. Il sito è chiuso da tre mesi, da quando l'area fu interdetta per consentire agli artificieri di disinnescare un ordigno bellico.
    Da allora nel sito, oltre 10mila mq, ha preso piede il degrado più assoluto. Il personale trova di tutto, da preservativi usati dalle coppietta che riescono a introdursi nell'area scavalcando un muretto a fazzoletti gettati all'interno dalle prostitute.
    L'erba attorno è alta, ci sono zecche dappertutto e in caso di incendio il rischio è elevato anche perché, come segnalato dal personale, tutti gli estintori sono scaduti e scarichi. I dipendenti hanno inoltrato alla Sovrintendenza di Palermo, responsabile del sito, diverse richieste d'intervento, spesso inevase. "Non ci sono soldi", il refrain.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza