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Processione con inchino a boss? Indagini

Processione con inchino a boss? Indagini

Fercolo devia da percorso ufficiale a S. Michele di Ganzaria

PALERMO, 28 marzo 2016, 13:48

Redazione ANSA

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Processione devia per passare da casa boss in Sicilia - RIPRODUZIONE RISERVATA

Processione devia per passare da casa boss in Sicilia - RIPRODUZIONE RISERVATA
Processione devia per passare da casa boss in Sicilia - RIPRODUZIONE RISERVATA

Finisce in un fascicolo dei carabinieri di Caltagirone la processione del Venerdì Santo a San Michele di Ganzaria, piccolo comune del catanese, per il presunto omaggio al boss del paese. Durante la cerimonia, il fercolo del Cristo morto, portato in spalla da una ventina di persone con al seguito un centinaio di fedeli mentre gran parte della folla è rimasta nella piazza principale, ha abbandonato il percorso ufficiale raggiungendo piazza Monte Carmelo, dove si trova la casa del boss mafioso Francesco La Rocca, detenuto in regime di 416 bis. L'urna, riporta il quotidiano 'la Sicilia di Catania', è stata salutata dall'applauso dei presenti, tra cui alcuni familiari del capomafia.

Al momento della deviazione dal tragitto concordato, il sindaco ha tolto la fascia tricolore prendendo le distanze da quanto stava accadendo, così come hanno fatto il parroco e il comandante della stazione dei carabinieri. Gli investigatori stanno visionando alcuni filmati e stanno ascoltando diversi testimoni.

Sindaco, chi ha sbagliato paghi - "Se le indagini dei carabinieri dimostreranno che qualcuno ha sbagliato è giusto che paghi, assumendosene personalmente la responsabilità". Così il sindaco di San Michele di Ganzaria, Gianluca Petta, sull'inchiesta aperta dalla Procura di Caltagirone sulla processione del Venerdì Santo che lo scorso 25 marzo ha deviato il percorso stabilito, tornando a quello tradizionale che violava un'ordinanza emessa dalla Prefettura di Catania, passando anche davanti la casa del boss Francesco La Rocca, detenuto in regime di 41 bis. Il sindaco ha preso da subito le distanze all'iniziativa togliendosi la fascia tricolore e partecipando al corteo da privato cittadino. "Se qualcosa ci dovesse essere stato - aggiunge Petta - è da addebitare a pochi sconsiderati, perché la maggioranza della nostra comunità è sana, se emergeranno responsabilità prenderà le distanze da loro. Resta il rammarico comunque che una grande manifestazione di fede, fortemente partecipata e ordinata, che si è conclusa due ore prima del previsto, possa essere stata macchiata da questi avvenimenti".   

 

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