La Cassazione ha confermato 30 anni
di carcere a Francesco Lo Presti che uccise la convivente
ventenne, Vanessa Scialfa, il 24 aprile 2012, prima
strangolandola con un cavo del dvd e poi finendola con uno
straccio intriso di candeggina. Fu lo stesso Lo Presti, a
confessare l'omicidio e a portare la polizia in un fosso ai
margini della miniera di Pasquasia dove si trovava la vittima.
"Siamo soddisfatti dell'esito del processo'' ha detto il legale
della famiglia di Vanessa, Eleanna Parasiliti Molica. Commossi i
genitori di Vanessa, Giovanni e Isabella che hanno assistito
all'udienza di Cassazione. "Nostra figlia purtroppo non potrà
più ritornare in vita ma oggi siamo sereni perché giustizia è
fatta. Per tutto questo tempo abbiamo temuto che Vanessa potesse
venire uccisa ancora una volta con una sentenza ingiusta. Così
non è stato e l'omicida di nostra figlia si farà il carcere,
come stabilisce la legge", hanno detto.
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