Un traffico illecito
di materiale archeologico sull'asse Gela-Paternò-Caserta è stato
scoperto dalla Guardia di finanza che ha sottoposto a indagine
27 persone, nell'ambito di una operazione denominata "Agorà".
Per 12 indagati è scattato l'ordine di custodia cautelare (sei
in carcere, sei ai "domiciliari"), emesso dal gip del tribunale
di Gela, Veronica Vaccaro, su richiesta del procuratore della
Repubblica, Lucia Lotti. Nei loro confronti una serie di accusa
tra cui il traffico di reperti archeologici e l'associazione per
delinquere. Tra il materiale sequestrato figurano oltre 400
monete, risalenti a un periodo compreso tra il V e il II sec.
a.C., varie apparecchiature utilizzate per le ricerche
clandestine, tra cui un metal detector. Le indagini hanno
permesso di accertare l'attività illecita in diverse aree
archeologiche (Gela, Kamarina e altre) e la successiva
commercializzazione degli oggetti nel mercato clandestino
sull'asse Gela-Vittoria-Paternò fino al Casertano.
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