La storia di Franca Viola,
diventata a metà degli anni '60 il simbolo dell'emancipazione
femminile in Sicilia, è stata rievocata in occasione di una
manifestazione organizzata per l'8 marzo al teatro Marconi di
Alcamo dal Comune e dal Centro studio Pio La Torre. La Viola,
alcamese, presente in sala, rifiutò di sposare l'uomo che
l'aveva rapita, violentata e segregata per otto giorni, per
costringerla al matrimonio riparatore. La sua vicenda contribuì
alla definitiva abolizione della norma del codice penale,
l'articolo 544, che fino al 1981 permetteva di non esser
condannati per violenza sessuale se poi si "riparava" al reato
con il matrimonio. La Viola ha voluto lanciare, cinquant'anni
dopo, un messaggio ai giovani: "Siate rispettosi verso le donne,
le vostre madri, le vostre fidanzate, le vostre amiche. Non
pensate che le donne siano un oggetto, ma persone da rispettare.
E se nella vostra vita affrontate dei problemi confidatevi con
loro, con le vostre madri, con le insegnanti, perché sarete
aiutati".
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