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Eni: ancora blocchi e proteste a Gela

Eni: ancora blocchi e proteste a Gela

Lettera dei sindacati a Renzi, 'questa città non vuole morire'

GELA (CALTANISSETTA), 21 gennaio 2016, 11:08

Redazione ANSA

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Lo sciopero nazionale della chimica a Gela, dopo la chiusura della raffineria dell'Eni, ha un significato particolare per una città che si mobilita in difesa di 50 anni di industrializzazione. Sono a rischio centinaia di posti di lavoro nell'indotto del petrolchimico, che si avvia alla totale scomparsa nell'assenza di una firma di un accordo di programma per l'area. Continua la protesta, esplosa ieri, con i blocchi delle vie di accesso alla città ad opera di disoccupati, lavoratori delle cooperative e delle imprese appaltatrici. Oggi per la prima volta nella storia di Gela si fermeranno anche i pozzi petroliferi. I sindacati hanno scritto una lettera aperta al premier, Matteo Renzi, affermando che "questa è la vertenza di una intera città che non vuole morire", e chiedono "risposte immediate su lavoro e sviluppo" con la firma dell'accordo di programma, tra Stato, Regione, Comune e forze sociali, che sbloccherebbe gli investimenti e la ripresa produttiva a Gela.

"A Gela si sta dimostrando come l'esasperazione rischia di diventare dramma sociale: noi dobbiamo governare queste problematiche dando le risposte previste già nei protocolli e nei piani di investimento. Se non si fa questo qualcuno se ne assumerà la responsabilità". Lo ha detto il segretario generale della Uil, Barbagallo, a margine dell'assemblea dei lavoratori Eni a Priolo, sulla vertenza che riguarda la raffineria di Gela
   "Quella del petrolchimico di Gela è una lunga agonia che si sta consumando nel totale disinteresse delle istituzioni. E' inammissibile che l'accordo siglato oltre un anno fa non abbia avuto di fatto attuazione e che si lasci un intero territorio nella situazione di incertezza e di difficoltà in cui si trova Gela". Lo dice Monica Genovese, della segreteria della Cgil Sicilia. 

  "Eni e Governo non possono nascondersi dietro posizioni inflessibili di fronte all'alta adesione dei lavoratori del Gruppo Eni allo sciopero nazionale di oggi che, in città come Gela, si è trasformato in una vera e propria manifestazione dell'intera comunità a difesa delle principali attività produttive del territorio". Lo dichiara il segretario nazionale dell'Ugl Chimici, Luigi Ulgiati.

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