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M5S 'caccia' dal Movimento il sindaco di Gela

Il Movimento: 'E' venuto meno agli obblighi assunti'

A poche ore dall'espulsione della senatrice Serenella Fucksia, anche il sindaco di Gela, Domenico Messinese, è fuori dal Movimento 5 stelle. "Si è dimostrato totalmente fuori asse rispetto ai principi di comportamento degli eletti nel M5s ed anche alle politiche ambientali, energetiche ed occupazionali più accreditate in ambito europeo" annunciano i vertici regionali del Movimento che si assumono l'onere della decisione lasciando per questa volta fuori i fondatori M5s. Beppe Grillo intanto, pur avendo separato il suo nome da quello del Movimento, per la sera di fine anno non rinuncia al suo 'tradizionale' contro-messaggio da leader. E così mentre il Presidente della Repubblica si affaccerà dalla Tv nelle case degli italiani all'ora di cena, il fondatore del Movimento lo farà alla stessa ora via web, trasmettendo il suo messaggio dal blog. Massimo riserbo sui temi che affronterà il leader pentastellato che sempre più sta lasciando campo agli esponenti del Movimento. Un fatto registrato anche dal Financial Time che oggi incorona "Mr. Di Maio" probabile erede dell'ex comico, pubblica la sua foto in prima pagina e promuove il Movimento alla maggiore età. "Il Movimento 5 Stelle è maturo" titola infatti il quotidiano britannico che aggiunge: "Un partito dal passato eccentrico si reinventa come seria alternativa a Renzi". E del 'delfino' in pectore scrive: "Ci sono segnali di come stia cercando di smussare gli angoli più spigolosi di Grillo". L'autorevole testata esorta poi a fare i conti con quella che è la maggiore forza politica dell'opposizione: "Che il M5S abbia una chance nel minacciare Renzi la dice lunga sul declino sofferto dal quarantenne ex-sindaco di Firenze". Non che il Movimento non "soffra" anche lui in questo scorcio di fine anno: da Gela a Quarto passando per la traumatica espulsione della senatrice Serenella Fucksia, anche il M5s ha infatti i suoi guai. Tutti provenienti dal territorio dove le amministrazioni M5s avevano il compito di guidare la svolta del governo a 5 Stelle. Un'arma che impugna il Pd per attaccare il suo avversario: "i Comuni che secondo Casaleggio e Grillo avrebbero dovuto rappresentare il fiore all'occhiello dell'esperienza M5S hanno dimostrando la loro inadeguatezza nell'occuparsi della gestione di enti e fondi pubblici". A Gela al sindaco pentastellato Domenico Messinese è stato dato il benservito senza troppi complimenti. "Non mi ha chiamato nessuno, nessuno mi ha mai chiesto spiegazioni" ammette il sindaco finito sotto processo da parte di consiglieri, assessori e di mezzo meet-up locale per la sua gestione poco 'ortodossa' rispetto alle regole del Movimento. Lo stesso Messinese accusa i vertici di "latitanza" e precisa: se c'è stata "per mantenere la libertà di gestione è un merito, ma se invece è per poter abbandonare un sindaco che crede nel Movimento allora è un'altra cosa". Anche a Quarto le beghe dei pentastellati sono da mesi sulle pagine dei giornali. Prima le indiscrezioni su una vicenda di condono edilizio su beni della famiglia del sindaco M5s Rosa Capuozzo, poi le indagini a carico dell'ex consigliere M5s de Robbio (per tentata estorsione aggravata ai danni della Capuozzo e di voto di scambio) a sua volta espulso dal Movimento. Oggi il segretario della Commissione Antimafia Marco Di Lello ha annunciato l'intenzione di portare la vicenda all'attenzione dell'organismo ma i parlamentari del Movimento mettono le mani avanti. "Il M5S è parte lesa ed il sindaco Capuozzo ha respinto tutte le richieste avanzate dall'ex consigliere De Robbio, già espulso dal Movimento prima che emergessero indagini a suo carico". Anche la sindaca frena e si difende: "non ho denunciato il consigliere perché non ritengo di aver subito minacce sia sulla nomina di assessori, sia per favorire imprese di amici nell'assegnazione dello stadio, sia per assumere in Comune sue persone. Con De Robbio - assicura - solo divergenze politiche".

   

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