(di Franco Nicastro)
(ANSA) - PALERMO, 17 LUG - Lucia Borsellino è volata dalla
sorella Fiammetta a Pantelleria. E Manfredi Borsellino presidia
il suo ufficio di dirigente di polizia a Cefalù. Ogni tanto
chiama la moglie per tenersi informato su come i bambini stanno
passando la giornata al mare. Sembrano quadretti di una
tranquilla vita familiare, che trascorre tra il lavoro e la
vacanza. Ma sottotraccia scorrono fiumi di veleni, inquietudini,
indignazione. In uno scenario opaco, nel quale la verità può
anche non essere quella che appare, i figli di Paolo Borsellino
scelgono la posizione più defilata. E rispondono con un silenzio
eloquente. "A volte valgono di più le parole che non si dicono",
avverte Manfredi Borsellino.
La prudenza non è solo uno stile della casa. E' anche il
frutto di un'esperienza vissuta e di una verità annebbiata:
proprio sulla strage di via D'Amelio è stato imbastito uno dei
più colossali depistaggi giudiziari con un pentito costruito a
tavolino e condanne all'ergastolo per colpevoli che erano
innocenti. Ora spunta il giallo dell'intercettazione con le
parole shock su Lucia Borsellino, assessore scomodo e
integerrimo del governo Crocetta. C'è, come dice L'Espresso? O
non c'è, come ripete la Procura? E, se esistesse, chi e perché
l'ha tirata fuori alla vigilia dell'anniversario della strage di
via D'Amelio? Sono le domande che i figli di Borsellino si
pongono e che informalmente hanno girato alla Procura. "Una sola
cosa posso dire: vogliamo conoscere la verità" proclama con
vigore Manfredi Borsellino. "Ma aspetteremo in silenzio e
lontano dai riflettori, come sempre abbiamo fatto".
Domenica, dunque, nessuno dei figli di Paolo Borsellino
interverrà alle commemorazioni ufficiali del padre. Manfredi
andrà, quasi per dovere d'ufficio, a quelle promosse dal
questore e soprattutto, per amore del calcio, al triangolare di
sabato sera. Porterà il figlio Paolo per fargli dare il calcio
di inizio. Poi rientrerà nella dimensione privata della vita di
ogni giorno. La sorella Lucia farà lo stesso. Aveva già
declinato ogni invito della cosiddetta "antimafia di facciata".
Ora il suo rifiuto ha trovato nuove motivazioni. Fiammetta è a
Pantelleria da alcuni giorni.
Se tacciono i figli di Borsellino parlano, ma per denunciare
il ritorno del clima intossicato dei "buchi neri", i fratelli
del magistrato: Rita e Salvatore, che è anche l'ispiratore delle
Agende rosse. Rita richiama il grido contro "Giuda" che 23 anni
fa Paolo Borsellino lanciò nella sua ultima uscita pubblica a
Casa Professa e aggiunge: "Questa polemica pilotata e costruita
sulle pagine dei giornali temo sia strumentale e funzionale a
qualcosa. Così si rischia di buttare via l'acqua sporca con
tutto il bambino; è vero - dice - che c'è un'antimafia di
facciata, e che c'è sempre stata un'antimafia utilizzata per
fare carriera. Ma guai se ci scoraggiamo e se torniamo a
chiuderci nelle nostre case".
Anche Salvatore Borsellino sospende il giudizio su Crocetta.
E dà voce ad altre domande: "Se questa intercettazione è reale è
di una gravità estrema. Se invece la notizia è stata costruita
ad arte vuol dire che il degrado della vita politica in Italia è
a un livello intollerabile".
Tra silenzi, prudenze e sconcerto i Borsellino affrontano
così un altro passaggio pieno di ombre di una tragedia che si
replica a soggetto. (ANSA).