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Capigruppo Ars davanti Corte Conti

Capigruppo Ars davanti Corte Conti

Udienza a Palermo, politici devono spiegare anomalie rendiconti

PALERMO, 02 maggio 2014, 20:50

Redazione ANSA

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Corte Conti, udienza capigruppo Assemblea - RIPRODUZIONE RISERVATA

Corte Conti, udienza capigruppo Assemblea - RIPRODUZIONE RISERVATA
Corte Conti, udienza capigruppo Assemblea - RIPRODUZIONE RISERVATA

(ANSA) - PALERMO, 2 MAG -E' durata quasi 5 ore l'udienza pubblica dei capigruppo dell'Assemblea siciliana davanti alla sezione di controllo della Corte dei Conti, convocati per fornire chiarimenti rispetto ad alcune spese considerate anomale nell'ambito dell'esame dei rendiconti del 2013, in fase di conclusione. Da quest'anno, infatti, i bilanci consuntivi dei singoli gruppi parlamentari, sui quali in passato non c'erano controlli terzi, devono passare il vaglio dei giudici contabili, secondo quanto disposto dal decreto Monti, recepito dall' Assemblea alla fine dell'anno scorso. I maggiori rilievi riguardano i pagamenti di alcuni dipendenti cosiddetti 'stabilizzati', 86 persone, alcune con vent'anni di servizio, messe a disposizione dei gruppi, a inizio legislatura, e i cui compensi vengono garantiti dal bilancio dell'Assemblea, somme che in alcuni casi sarebbero state integrate e in altre anticipate, indebitamente secondo la Corte. Quasi tutti i capigruppo hanno spiegato di essersi limitati ad applicare le delibere del Consiglio di Presidenza dell'Ars. Nel caso dei Drs, il capogruppo Giuseppe Picciolo ha evidenziato di avere chiesto a due dipendenti, ai quali sarebbero stati corrisposti emolumenti non dovuti, di restituire le somme: uno dei due lo ha già fatto, l'altro ha richiesto una rateizzazione. La cifra più alta è stata contestata all'ex Pdl ora Ncd, 84 mila euro. Tra le spese "anomale" ci sono anche pranzi alla buvette di Palazzo dei Normanni, cene, necrologi, acquisto di carburante, rimborsi per spese telefoniche. Ai 5stelle i giudici hanno chiesto lumi su un componente che faceva parte della delegazione di deputati regionali che effettuò un viaggio a Bruxelles e su alcuni movimenti nel conto corrente; l'ex capogruppo Giancarlo Cancelleri ha spiegato che il nome in possesso della Corte in realtà non esiste in quanto frutto di un errore commesso dalla reception dell'hotel dove alloggiarono, mentre per i movimenti ha ammesso che "si è trattata di una leggerezza", in quanto si tratta di soldi raccolti durante la campagna elettorale ed erroneamente versati sul conto del gruppo. "Finalmente - ha detto a margine Cancelleri - c'è qualcuno che controlla le spese all'Ars". Assente all'udienza il capogruppo del Mpa-Pds, Roberto Di Mauro. All'inizio dell'udienza, dopo essersi riunita per qualche minuto in camera di consiglio, la Corte aveva respinto la richiesta di un rinvio di 48 ore avanzata da Toto Cordaro (Pid-Fi) e Girolamo Fazio (Misto), poiché la convocazione era dei giudici era arrivata appena due giorni fa. Raccolte le controdeduzioni dei politici, la Corte adesso, a breve, dovrà approvare o meno i rendiconti dei gruppi; in caso di mancata parifica, la documentazione sarà trasmessa alla sezione giurisdizionale della Corte per l'apertura di eventuali indagini.
   

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