Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Mafia: Palermo e Trapani province siciliane più vulnerabili

Mafia: Palermo e Trapani province siciliane più vulnerabili

Lo rivela sondaggio dell'osservatorio economico Tagliacarne

PALERMO, 14 aprile 2014, 10:53

Redazione ANSA

ANSACheck

Le province siciliane che dal punto di vista economico sono più vulnerabili alle infiltrazioni della criminalità organizzata sono Palermo e Trapani. Inoltre, per 4 imprenditori su 5 la relazione mafia - imprese ha inquinato le dinamiche di crescita socio - economiche. È quanto emerge dalla rilevazione sull'interazione tra economia legale e illegale dell'Osservatorio economico della provincia di Palermo in collaborazione con l'Istituto Tagliacarne di Roma. Per sondare la percezione dei fenomeni illegali nella provincia di Palermo è stato interpellato un campione di 500 imprese. Secondo il rapporto, il connubio tra mafia e politica ha alterato lo sviluppo del territorio della provincia di Palermo per l'86% degli imprenditori intervistati, inoltre, per 4 imprenditori su 5 (80,4%) la relazione mafia - imprese ha inquinato le dinamiche di crescita socio - economiche.
    Per gli imprenditori interpellati, infatti, le "attività legali ascrivibili alle organizzazioni criminali incidono sul Pil provinciale per il 10,8%". Gli imprenditori hanno poi stimato il contributo in termini percentuali delle attività illegali che formano il Pil provinciale intorno al 9,5%.
    I settori maggiormente interessati dalle interferenze mafiose sono quelli delle costruzioni (77,8%), lavori pubblici (65,2%), commercio (22,4). Tra i comportamenti criminosi due imprese su tre considerano estorsione e usura, senza tacere, però la "potenziale responsabilità di una pubblica amministrazione che paga in forte ritardo i propri debiti alle imprese". Inoltre, secondo il 44,8% del campione, la criminalità organizzata aumenta la concorrenza sleale. Un imprenditore su 3, cioè il 34,6%, attribuisce alla criminalità la mancata crescita dell'occupazione. Le province che si contraddistinguono per valori alti in reati spia che rivelano la presenza della criminalità organizzata sono Palermo e Trapani. La prima, in particolare, evidenzia una "vulnerabilità sociale ed economica che rende la provincia terreno fertile per la criminalità e si distingue per l'esercizio di tipo militare di un controllo capillare delle attività economiche, politiche e amministrative. Tra le strategie di contenimento del fenomeno gli imprenditori sottolineano l'importanza di un approccio preventivo da affiancare a quello repressivo, auspicando "politiche di coesione sociale e promozione del senso civico e di cultura della legalità".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza