NEW YORK - 'La campana sommersa', in scena al Jazz at Lincoln Center's Rose Theater dal 31 marzo al 5 aprile, presentata in collaborazione con il Teatro Lirico di Cagliari, è un'opera in quattro atti di Ottorino Respighi su libretto di Claudio Guastalla, basata sulla commedia del 1896 'Die versunkene Glocke', del tedesco Gerhart Hauptmann.
La regia è di Pier Francesco Maestrini, scenografia di Juan Guillermo Nova, luci di Susan Roth e costumi di Marco Nateri. La produzione segna il ritorno di Fabio Armiliato, Michael Chioldi, Marc Heller e Kristin Sampson e il debutto del soprano Brandie Sutton alla New York City Opera. L'orchestra della New York City Opera è affiancata dai membri del Teatro Lirico di Cagliari e diretta da Ira Levin.
'La campana sommersa' ha debuttato ad Amburgo nel novembre del 1927 e l'anno dopo c'è stata la prima americana al Metropolitan Opera, in una produzione interpretata da Elisabeth Rethberg, Giovanni Martinelli e Ezio Pinza. E' tornata nel teatro della Grande Mela per altri due spettacoli nel dicembre del 1929, ultima volta in cui è stata rappresentata a New York.
L'opera rappresenta una commistione fra realtà terrena e mondo fiabesco e racconta la storia del fonditore di campane Enrico, che perde il suo lavoro più pregevole in fondo ad un lago, a causa del dispettoso Fauno dei boschi. La fata Rautendelein arriva nel paese degli uomini sotto forma di una bambina creduta muta e riesce magicamente a far ritornare forza e vigore in Enrico. I due si innamorano e fuggono insieme dopo che lui ha abbandonato la moglie Magda la quale, per la disperazione, si suicida nel lago. I rintocchi fatati della campana sommersa nel lago, però, annunciano il luttuoso evento e la tragedia convince Enrico a lasciare Rautendelein.
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