Un "sommerso" da 16,5 milioni di
euro, 5.303 aziende (su 8.621 controllate) e 6.283 lavoratori
irregolari: sono i dati allarmanti che emergono dall'attività
degli ispettorati territoriali del lavoro in Sardegna per il
2016. Dei 16,5 mln di imponibili contributivi evasi accertati,
ben 13,3 riguardano il settore terziario (pubblici esercizi,
commercio e soprattutto turistico-alberghiero), 1,6 mln
l'edilizia, 1,3 l'industria e 113mila euro l'agricoltura.
Fra le irregolarità più gravi, i responsabili degli
ispettorati di Cagliari-Oristano e Sassari, Eugenio
Annicchiarico (che ha delega per Nuoro) e Massimiliano Mura,
hanno segnalato 2.650 lavoratori in nero (1.251 uomini e 780
donne), il 94,3% dei quali sono italiani, concentrati
soprattutto nell'area di Cagliari-Oristano e Sassari. Anche in
questo caso il terziario, con 1.363 lavoratori in nero, è il
settore maggiormente interessato. Seguono l'edilizia (401),
l'industria (143) e l'agricoltura (123).
Il dato dell'industria preoccupa se si considera la minore
incidenza del settore nel panorama produttivo della Sardegna.
Nei casi più gravi - soprattutto nel lavoro nero dove spesso si
violano le regole di sicurezza e dilaga il lavoro straordinario
- sono state sospese le attività imprenditoriali fino a completa
regolarizzazione. Questo è accaduto in 80 luoghi di lavoro.
In materia di salute e sicurezza l'attività ispettiva è stata
mirata soprattutto nel settore edile: 2.435 le aziende
ispezionate (1.447 le irregolari e 885 le violazioni in materia
di prevenzione infortuni). "La più grande massa di lavoro nero
irregolare è comunque invisibile - ha precisato Annicchiarico -
perché le richieste di intervento costituiscono uno dei motori
principali della nostra azione, ma tanti non lo fanno". Per
esempio? "L'extracomunitario non viene qui a chiedere tutela,
così le irregolarità sono difficili da intercettare, come pure
quelle che riguardano il lavoro domestico".
"Il lavoro nero è stato il principale elemento di
irregolarità - ha aggiunto l'ispettore di Sassari Massimiliano
Mura - specie nel settore turistico alberghiero, il più diffuso
nella nostra regione.
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