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Latte: pastori sardi, "politica assente e monta la rivolta"

Latte: pastori sardi, "politica assente e monta la rivolta"

Prezzi in rialzo, situazione peggiore del febbraio 2019

SASSARI, 11 febbraio 2022, 19:59

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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- "A tre anni di distanza dalla guerra del latte abbiamo avuto il risultato del prezzo che si è alzato, con conguagli che hanno superato abbondantemente l'euro.
    Oggi dovremmo essere tranquilli ma l'aumento selvaggio di tutte le materie prime, gasolio, mangimi, concimi ed energia elettrica, ci portano ad una situazione peggiore del febbraio 2019. E il rammarico più grande è che la classe politica sta pensando solo alle prossime elezioni, ma la gente è stufa e monta la rivolta che sarà stavolta delle campagne e non solo dei pastori". Lo dice all'ANSA Gianuario Falchi, uno deigli storici portavoce dei pastori senza bandiere che nel 2019 si sedette ai tavoli istituzionali dopo le battaglie in strada con il latte gettato sull'asfalto per protesta.
    "Oltre a tutto questo abbiamo avuto un'annata assurda, caldo intenso d'estate, gli incendi, la siccità e tre mesi di pioggia, tanto che non si riesce oggi ad alimentare le greggi col fieno, che deve essere importato dalla Penisola con prezzi per il trasporto che lievitano anche a 2500 euro per un solo carico.
    per questo serve la dichiarazione dello stato di calamità - spiega ancora - stiamo facendo debiti, ma abbiamo crediti da incassare mentre l'ente pagatore che ci doveva garantire pagamenti celeri stenta a decollare, la burocrazia frena le domande per anomalie tecniche, manca la progettazione del Psr e l'Oilos (organizzazione interprofessionale, ndr) è assente. La politica poi non ascolta e l'assessorato regionale dell'Agricoltura è una scatola vuota che ha anche pochi spiccioli in Finanziaria".
    In questo contesto Falchi rileva che "le campagne si stanno spopolando: i pastori stanno vendendo tutte le greggi e l'agricoltura in senso lato, che è l'unica fabbrica ancora aperta in Sardegna, rischia di scomparire nel silenzio più totale. Dalla guerra del latte sono cambiate poche cose e l'umore delle campagne è nero: temo che succederà qualcosa di nuovo".
   

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