La Sardegna spera ancora di poter
tornare dalla fascia arancione a quella gialla, alla luce degli
ultimi dati confortanti che arrivano dal monitoraggio
settimanale dell'Istituto superiore di sanità (Iss), che però
nei giorni scorsi aveva frenato sull'ipotesi di misure meno
stringenti per l'Isola prima dei 15 giorni previsti in una
fascia più restrittiva, cioè sino al 7 febbraio.
In attesa della nuova ordinanza del ministro della Salute, dopo
la certificazione della Fondazione Gimbe sul miglioramento di
tutti i parametri, arriva ora dall'Iss la conferma di un
ulteriore passo avanti: l'indice di trasmissibilità, l'Rt
puntuale, scende dallo 0.95 della settimana scorsa allo 0.81: si
tratta di un report riferito alla settimana 18-24 gennaio.
Inoltre Agenas rileva che non vi è più nessuna pressione sugli
ospedali sardi. La percentuale di pazienti Covid-19 ricoverati
nei reparti di terapia intensiva rispetto ai posti letto
disponibili è ferma al 21% per il secondo giorno consecutivo,
sotto la soglia critica del 30%.
Per quanto riguarda aggiornamento dell'Unità di crisi regionale,
scende dal 5,2% al 4,6% il rapporto casi positivi-tamponi
eseguiti in Sardegna, dove si registrano 257 nuovi contagi
(38.141 casi complessivamente accertati dall'inizio
dell'emergenza) su 5.473 test rispetto al dato precedente
(574.708 tamponi di cui 9.722 antigenici rapidi).
Si registrano anche sette decessi (976 in tutto). Sono 453,
invece, i pazienti attualmente ricoverati in ospedale in reparti
non intensivi (-12 rispetto al dato di ieri), mentre sono 40
(-3) i pazienti in terapia intensiva.
Oggi a Cagliari, intanto, è andato in scena il flash-mob
organizzato da Confcommercio, a cui hanno aderito 14
associazioni, che ha lanciato sui social lo slogan "un minuto
per chi si è fermato, un minuto per riflettere, un minuto per
ripartire insieme".
Non solo mobilitazione in rete. Un minuto di silenzio contro la
crisi economica da Covid anche dal vivo: in piazza insieme
titolari di bar e ristoranti e dipendenti e rappresentanti di
associazioni e sindacati, uniti dai fatturati in drastico calo e
dal problema dei posti di lavoro che non ci sono più.
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