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Il femminicidio sul banco degli imputati in Senato

Bilancio e nuove sfide per la presidente commissione inchiesta

di Maria Grazia Marilotti

"Le leggi esistono ma in Italia le donne continuano a morire". La senatrice Valeria Valente, in diretta streaming fa un bilancio sul fenomeno sempre crescente della violenza di genere. Nel quadro delle iniziative del Comune di Cagliari per la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, la presidente della Commissione d'inchiesta sul femminicidio è stata intervistata dalla fondatrice di Giulia giornaliste Sardegna, Susi Ronchi e dalla vice coordinatrice Roberta Celot.
    "E' fondamentale inquadrare correttamente le cause della violenza e identificare gli elementi scatenanti che si innestano in un rapporto dove esistono tutti i presupposti perché possa diventare violento - sottolinea Valente - la violenza maschile contro le donne è l'espressione di un rapporto squilibrato di potere tra i due sessi che ha radici culturali, non perché in natura la donna sia più fragile e l'uomo più forte ma perché questa dinamica relazionale si è storicamente sviluppata e consolidata in questa forma".
    Sul tema dell'incontro "Lockdown e condizione femminile": "Il lockdown che costringe ad una convivenza forzata può essere uno degli "elementi scatenanti" ma la violenza deriva dall'idea, implicita o esplicita, di amore come proprietà e possesso da parte dell'uomo sulla donna".
    Rispondendo alle domande delle giornaliste la senatrice ha messo in evidenza i numeri paradossali del periodo del lockdown: "le denunce sono diminuite ma sono aumentati i femminicidi".
    All'incontro ha partecipato l'assessora comunale alle pari opportunità Rita Dedola che ha ricordato che a Cagliari "le chiamate al 1522 sono raddoppiate": è stato istituito un protocollo speciale perché tutte le donne possano ricevere tempestivamente cura e aiuto". "Nessuna denuncia di nessuna donna dovrà cadere nel vuoto" conferma Valente: "Sentendo quanto sforzo e che grande gesto di coraggio stiamo chiedendo a una donna, dobbiamo offrirle ascolto e accoglienza e garantirle una tutela adeguata". La senatrice evidenzia un corto circuito nel sistema, l'impianto normativo è adeguato ma perfino in regime di codice rosso ci sono dei ritardi a volte fatali.
    "Come commissione abbiamo chiesto e ottenuto più risorse per i centri antiviolenza, per incrementare la formazione a tutti i livelli, dalle forze di polizia ai magistrati agli operatori sociali. Stiamo portando avanti un' indagine per capire che cosa non ha funzionato dal momento della presa in carico fino all'uccisione e anche nei casi in cui sia stata messa in dubbio la responsabilità genitoriale della madre e i figli siano stati affidati al padre maltrattante, derubricando la violenza a conflitto". Un ruolo chiave lo svolge l'informazione. "La stampa ha una grandissima responsabilità - ha detto - a partire dal linguaggio. Non permetterei mai a nessuno di chiamarmi senatore, anche se ricopro un ruolo tradizionalmente 'maschile'. La violenza si combatte dando potere alle donne. Abbiamo chiesto e ottenuto risorse per garantire lavoro e autonomia delle donne, il reddito di libertà e presentato una mozione per una valutazione dell'impatto delle politiche del governo sui due generi, per costruire una società paritaria". Un provvedimento urgente: "La legge sulle molestie sessuali nei luoghi di lavoro, esiste una "zona grigia", un vuoto normativo da colmare".

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