Aule e banchi: sono questi i
problemi delle scuole di Cagliari per il ritorno in classe
nell'era Covid. Al liceo scientifico Michelangelo di Cagliari il
consiglio di istituto ha già deciso: mancano quattro aule e
allora, finché non saranno a disposizione, si partirà con un mix
tra lezioni in aula e a distanza. Lo conferma il dirigente
dell'istituto Raffaele Rossi: metà classe starà in aula, metà
davanti allo schermo. La settimana successiva chi ha fatto
lezione a distanza andrà in classe e viceversa. Per il momento
si procede in ordine alfabetico, poi sarà il consiglio di classe
a effettuare eventualmente delle modifiche nella composizione
dei due gruppi.
"È l'unica maniera - spiega Rossi - per garantire la sicurezza
dei ragazzi. Avevo segnalato la situazione già da maggio. Ci
occorrono quattro aule". La città metropolitana ha già trovato
le contromisure: quattro o cinque aule saranno "prestate" al
Michelangelo dai vicini di casa del Bacaredda. Ma bisogna ancora
capire se questa mossa sarà operativa dal primo giorno di
scuola: è corsa contro il tempo. La popolazione studentesca del
Michelangelo è in costante crescita. E il guaio degli spazi in
era Covid è il rovescio della medaglia del successo di
iscrizioni degli ultimi anni.
Problemi di spazio anche al liceo scientifico Alberti. Ci
sarebbero circa cento alunni in più e anche in questo caso è
stata trovata una soluzione: aule in prestito dai Salesiani.
Mamme e papà in trincea invece alle scuole medie di Su Planu: lì
non sono arrivati i banchi monoposto e la direzione è stata
costretta a dividere le classi in due turni da due ore ciascuno
per garantire le distanze giuste tra gli alunni. Questa è la
soluzione provvisoria adottata in attesa dei "rifornimenti".
Risultato? Compagni di scuola separati e genitori che chiedono
soluzioni alternative.
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