Nasce la prima filiera del grano
duro al 100 per cento sardo a marchio Cellino. Già disponibili
sul mercato le prime confezioni della nuova linea Ercole Punto
Zero: pasta e semola, ma non solo. Sugli scaffali della grande
distribuzione l'azienda di Santa Giusta ha già fatto arrivare
malloreddus, spaghetti e mezze penne trafilate al bronzo. Tutto
prodotto in loco, frutto di una filiera corta. Sono i primi
passi di un processo avviato con la prima semina di fine 2018
nei campi selezionati fra medio e basso Campidano, Trexenta e
Marmilla. Risultato: 260mila quintali di grano duro sardo da
macina certificato, l'ambizione è di quadruplicare la produzione
portandola a 1 milione di quintali.
Il progetto prevede la messa in coltura di oltre 25.000
ettari con l'obiettivo di ridurre le importazioni del 50% e di
investire su varietà di grano tenero che si adattino al
territorio sardo. Alla selezione delle 'cultivar' hanno
collaborato l'agenzia regionale Agris e l'azienda Syngenta,
leader mondiale nelle sementi.
La parte iniziale e finale della filiera, certificata Iso
22005, è affidata al sementificio Simec e agli stabilimenti del
pastificio F.lli Cellino. Il progetto conta su una rete di 500
agricoltori e punta a rivitalizzare il settore cerealicolo sardo
in difficoltà. "Negli ultimi anni l'Isola ha registrato una
riduzione della terra destinata alla coltivazione del grano duro
- spiegano gli artefici della filiera - un tracollo legato
soprattutto all'incertezza della remunerazione, che ha spinto
gli agricoltori ad abbandonare le campagne".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA