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Ristoratore stoppa ricci mare nel menù

Ristoratore stoppa ricci mare nel menù

Francesco Deriu, "è una risorsa a rischio e va protetta"

ALGHERO, 31 ottobre 2019, 18:35

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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DI GIAN MARIO SIAS

"Via i ricci di mare dal nostro menu". È la crociata lanciata da Francesco Deriu, titolare del ristorante "Alamo" di Alghero, piccolo presidio della cucina tipica algherese nel centro storico cittadino. La conduzione familiare ne fa avamposto di un'idea di ristorazione a misura d'uomo. Deriu, trentenne, è pronto ad assumerne le redini e a spingere nella direzione della sostenibilità. Per prima cosa ha compiuto un atto a suo modo rivoluzionario: nei loro piatti niente ricci di mare, icona della cucina algherese. Un'iniziativa in controtendenza rispetto alla decisione della Regione di allungare la stagione della pesca, che apre ufficialmente domani, in anticipo rispetto al 2019, per concludersi il 15 aprile, e in linea con le istanze ambientaliste, la cui priorità è preservare una risorsa ecologica, economica e gastronomica a rischio.

"L'anno scorso abbiamo trasformato la rassegna Rosso di mare in una campagna di sensibilizzazione - racconta Deriu - I pescatori si erano autolimitati e i ristoranti aderenti hanno siglato un disciplinare che imponeva l'acquisto solo da chi pesca secondo criteri di salvaguardia", spiega. Quest'anno un nuovo step. "Dopo il confronto con alcuni pescatori abbiamo valutato che questo anticipo non ha senso - afferma - è una questione etica, stiamo parlando di un prodotto che, in queste condizioni climatiche, non è buono". Perciò, "almeno sino a dicembre ci siamo autoimposti uno stop totale", annuncia Deriu. Che ora lancia un appello ai suoi colleghi: "Anche gli altri ristoratori facciano così. Serve un tavolo permanente che ragioni in modo sistematico di questioni legate a ristorazione, economia, ambiente e tradizione".

Si muove anche l'amministrazione comunale, convinta della necessità di attivare di politiche di salvaguardia e promozione. Il sindaco Mario Conoci ha così deciso di mettere attorno a un tavolo tutti gli attori coinvolti. Dalle aree di ripopolamento della specie alla pesca a rotazione in zone definite: le ipotesi sono diverse. "Lo sviluppo del comparto non può prescindere da una corretta gestione della risorsa", sottolinea il primo cittadino. "La convivenza - fa eco l'assessore dell'Ambiente, Andrea Montis - è possibile con l'impegno di tutti". La titolare delle Attività produttive, Giorgia Vaccaro, è pronta a coinvolgere pescatori, operatori e ristoratori. "Alghero - afferma - può diventare un modello di corretta gestione di un bene così prezioso", afferma.

"Solo un uso consapevole delle risorse - ribadisce l'assessore del Turismo Marco Di Gangi - garantisce la conservazione". A 24 ore dall'apertura della pesca, interviene l'assessora regionale dell'Agricoltura, Gabriella Murgia. "Il pericolo sono i pescatori abusivi, che operano indisturbati, in maniera indiscriminata - avverte - Il nuovo decreto fissa divieti più rigidi e controlli straordinari. C'è sofferenza di prodotto - ammette l'esponente della Giunta Solinas - non basterebbero mesi per il ripopolamento, servirebbero anni e una programmazione attenta, assecondata da concreti interventi di sostegno per i pescatori". Perché, ammonisce l'assessora, "si rischia un problema sociale, con centinaia di famiglie che vivono grazie a queste attività". Ecco perché, argomenta, "tuteliamo i pescatori professionali lasciando solo il sabato ai pescatori sportivi, dietro ai quali spesso si nascondono abusivi che attentano le risorse del mare e vanno puniti pesantemente".

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