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Reati nella sanità, 4 arresti a Oristano

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Inchiesta Procura, blitz all'alba della Guardia di finanza

ORISTANO, 04 ottobre 2019, 09:31

Redazione ANSA

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Sanit: assunzioni sospette, blitz Gdf in ospedale Oristano. - RIPRODUZIONE RISERVATA

Sanit: assunzioni sospette, blitz Gdf in ospedale Oristano. - RIPRODUZIONE RISERVATA
Sanit: assunzioni sospette, blitz Gdf in ospedale Oristano. - RIPRODUZIONE RISERVATA

di Francesco Pinna

Tra il 2016 e il 2017 le assunzioni di infermieri, ostetriche, operatori sociosanitari e lavoratori interinali all'ospedale San Martino di Oristano erano targate Partito dei Sardi (Pds) e per vincere i concorsi non bastava promettere il proprio voto o assicurare la propria candidatura: a premiare era il fatto di arrivare da Macomer e dintorni. Il meccanismo era ben oliato, tanto che al Nucleo di Polizia economica e finanziaria della Guardia di Finanza di Oristano e alla Procura della Repubblica sono stati necessari quasi tre anni per acquisire le prove che questa mattina hanno permesso di eseguire i quattro provvedimenti di custodia cautelare agli arresti domiciliari di altrettanti indagati. Sono l'ex consigliere regionale Augusto Cherchi e il sindaco di Macomer Antonio Onorato Succu, entrambi del Pds, all'epoca dei fatti alti dirigenti del San Martino; il capo del personale dello stesso ospedale, Salvatore Manai, originario di Silanus ma residente a Cabras e candidato per il Pds alle elezioni comunali di Oristano del 2017; infine Giovanni Piras, infermiere di Villacidro. Per un' altra indagata, Agnese Canalis, responsabile dell'agenzia interinale di Sassari E Work, è stata decisa l'interdizione per un anno dal suo incarico.

La donna, secondo l'accusa, avrebbe reclutato le figure professionali richieste dall'allora Asl 5 di Oristano rispettando le indicazioni che arrivavano da Cherchi, Cuccu e Manai. Analoga interdizione è stata chiesta dalla Procura per altri due dirigenti dell'azienda sanitaria, ma trattandosi di pubblici ufficiali il Gip potrà decidere se accogliere o meno la richiesta solo dopo averli interrogati. Nel registro degli indagati anche una ventina di persone che avrebbero assicurato il proprio voto o la propria candidatura in cambio dell'assunzione.

Le accuse, a vario titolo, vanno dalla corruzione alla frode nelle pubbliche forniture, dall'omissione di atti d'ufficio all'abuso d'ufficio e alla rivelazione di segreti d'ufficio. Le indagini della Guardia di Finanza erano cominciate all'inizio del 2017 sulla base di alcune segnalazioni, ma trovare i riscontri necessari a provare le accuse non è stato semplice. Gli attuali indagati si muovevano con molta circospezione: gli incontri per decidere chi doveva vincere i concorsi si svolgevano spesso nelle camere mortuarie o nelle sale operatorie, al riparo da 'occhi' e 'orecchie' elettronici.

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