Dettori di Cagliari, ore 13.05.
Dal cancello del liceo classico, che tra i suoi allievi, quando
la sede era alla Marina, può vantare studenti del calibro dello
scrittore e fondatore del Partito comunista Antonio Gramsci,
esce il primo studente che ha concluso la prova di italiano
dell'esame di maturità. Ha passato più di quattro ore sul banco
tra procedure di preparazione e scrittura. E non sembra nemmeno
troppo affaticato. "Ho scelto la traccia su Sciascia - racconta
all'ANSA Lorenzo Aime, quinta C - mi sembrava quella più consona
e adeguata agli argomenti affrontati durante l'anno. Abbiamo
parlato spesso anche di mafia. Nel complesso non mi è parsa una
prova particolarmente difficile, in linea con quello che mi
aspettavo. Spaventato? No, tutto nella normalità".
Adesso un pomeriggio di riposo. O magari di ripasso. Poi
tocca a latino e greco. "L'esame di maturità è sempre un momento
importante della vita di uno studente - spiega all'ANSA Tito
Aresu, storico vicepreside del Dettori - segna il passaggio
all'età adulta. Le stesse paure di sempre: una costante che si
ripete nel tempo". Le prove? "Ritengo la traccia su Ungaretti la
meno abbordabile - sottolinea il docente - ma alcuni, nonostante
la difficoltà, non si sono fatti spaventare e si sono cimentati
anche su quella". Raggiante Davide Vezzoli, quinta E: "Sono
soddisfatto e felice - dice - ho scelto il tema sui trent'anni
dalla morte del generale Alberto Dalla Chiesa. Fatti lontani nel
tempo, ma la mafia è sempre un tema di grande attualità".
L'esame che cambia? "Nessuno spavento - chiarisce il ragazzo -
la prendo come una sfida".
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