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18enne ucciso: uno del branco reticente

18enne ucciso: uno del branco reticente

Cagliari,udienza sospesa e lettura in aula verbali interrogatori

CAGLIARI, 30 maggio 2019, 20:19

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Ripresa l'udienza davanti alla giudice del Tribunale dei minori di Cagliari, il teste Nicola, ammonito per reticenza, alla fine ha confermato il contenuto dei verbali degli interrogatori resi alla Procura della Repubblica di Oristano dopo il suo arresto e quello dei complici. "I miei amici mi hanno raccontato di essere scesi al lago per dare una lezione, ma non volevamo uccidere Manuel. Ho aiutato a nascondere il cadavere per amicizia": queste le dichiarazioni in aula di Caboni, secondo quando riferito dai difensori dei due imputati perchè il processo si svolge a porte chiuse e con rito abbreviato. La lezione a cui si riferisce il teste è legata al movente del delitto: una piccola partita di hascisc non pagata da Manuel.

Testimonianza e verbali sono stati acquisiti agli atti. La giudice Michela Capone ha quindi rinviato l'udienza al 26 giugno per la requisitoria della procuratrice minorile Anna Cau e della sostituta Grazia Manganiello. Poi la parola passerà ai difensori Gianfranco Siuni e Giancarlo Frongia. La mamma e il papà di Manuel Careddu, assistiti dai legali Luciano Rubattu e Gianfranco Piscitelli, anche oggi erano presenti in aula: possono assistere al processo ma non intervengono con i propri avvocati perché nel procedimento minorile non è ammessa la costituzione di parte civile.

TESTE AMMONITO PER RETICENZA - Dopo aver patteggiato quattro anni di carcere per occultamento di cadavere, Nicola Caboni, 18 anni, è comparso questa mattina in veste di testimone davanti alla giudice del Tribunale dei minori di Cagliari nel processo in abbreviato ai due ragazzi, un 17enne a una 16 enne all'epoca dei fatti, accusati, assieme ad altri quattro maggiorenni, di aver partecipato all'omicidio di Manuel Careddu, il 18enne di Macomer (Nuoro) massacrato sulle rive del lago Omodeo l'11 settembre 2018. L'udienza, che è a porte chiuse, è stata sospesa dopo pochi minuti dalla giudice Michela Capone che ha ammonito il teste per reticenza disponendo la lettura in aula degli interrogatori verbalizzati a suo tempo dalla Procura della Repubblica di Oristano.

Il Tribunale dei minori vuole sapere da Caboni cosa gli abbiano riferito gli altri imputati, chi ha partecipato alle varie fasi del delitto e dell'occultamento del cadavere per ricostruire l'eventuale premeditazione dell'omicidio. In aula sono presenti, oltre ai due giovanissimi imputati (difesi dagli avvocati Gianfranco Siuni e Giancarlo Frongia), anche la mamma e il papà di Manuel, assistiti dai legali Luciano Rubattu e Gianfranco Piscitelli. A sostenere l'accusa ci sono la procuratrice minorile Anna Cau e la sostituta Grazia Manganiello. Imputati del delitto ci sono anche quattro maggiorenni, tutti tra i 19 e i 20 anni, accusati di omicidio volontario pluriaggravato e occultamento di cadavere: Christian Fodde, Riccardo Carta e Matteo Satta (difesi da Aurelio Schintu, Angelo Merlini ed Emanuele Tuscano) saranno processati in Tribunale a Oristano a partire dal 5 giugno perché hanno scelto il rito abbreviato.

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