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Erede Savoia, da capelli verità su morte

Erede Savoia, da capelli verità su morte

Sassari, equipe esperti svelerà se il conte è stato avvelenato

SASSARI, 21 novembre 2018, 13:22

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Il conte di Moriana fu avvelenato? Il dubbio che da oltre duecento anni tormenta gli storici sta per essere svelato. Il mistero sulla morte del principe Benedetto Placido di Savoia - il conte di Moriana, appunto - governatore di Sassari e del Logudoro e fratello del re Vittorio Emanuele, sarà risolto a breve. L'ultimogenito di Amedeo III di Savoia morì a Sassari nel 1802, a 36 anni, poche ore dopo aver bevuto un bicchiere d'acqua. C'è sempre stato il sospetto di un avvelenamento, e ora la verità verrà fuori dagli esami tossicologici sui capelli del rampollo di casa Savoia, i cui resti sono stati ritrovati mesi fa durante il restauro del suo monumento funebre, nel Duomo di Sassari.

Le spoglie del conte erano custodite in due casse di legno, che furono depredate al momento di collocare il monumento nel Duomo, a cinque anni dal suo decesso. Questo spiega il mancato ritrovamento di tracce di indumenti, oggetti e ornamenti come bottoni, fibbie, onorificenze e armi. Ora le casse sono state prese in consegna da un'equipe multidisciplinare di studiosi delle Università di Sassari e Pisa, che comprende antropologi, anatomici, radiologi, tossicologi, paleopatologi, entomologi, storici e archeologi.

Ne fanno parte Gino Fornaciari, Andrea Montella, Alessio Pirino, Lino Bandiera, Antonio Fornaciari, Eugenia Tognotti e il direttore dell'Ufficio Beni culturali della Diocesi, Giancarlo Zichi. Nelle case regnanti si praticava la partizione dei cadaveri, l'eviscerazione, l'asportazione del cuore e degli intestini e l'imbalsamazione. Per quel che se ne sa, Benedetto Placido fu l'ultimo di casa Savoia su cui si eseguì questa pratica. In attesa delle analisi tossicologiche, sul conte è stata già effettuata una Tac.

La prima ricognizione dei paleopatologi e degli antropologi fisici ha svelato l'aspetto del principe: longilineo, naso prominente, almeno 1,75 di altezza, attacchi muscolari ben marcati, frutto dell'intensa attività fisica e dell'equitazione, che però gli ha lasciato in eredità anche una leggera osteoartrosi. L'esame dei denti ha rivelato la presenza di carie dovuta al consumo di cibi zuccherini. Presenti anche alcuni segni di sub-rachitismo nell'aspetto leggermente "a sciabola" delle tibie, un fenomeno patologico causato dalla carenza di vitamina D in età infantile, durante la fase di accrescimento delle ossa.

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