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Giornalisti: premio su parità di genere

Giornalisti: premio su parità di genere

Primo in Italia nasce da patto tra Corecom e associazione Giulia

CAGLIARI, 07 novembre 2018, 16:34

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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La Sardegna tiene a battesimo il primo premio regionale dedicato al rapporto tra media e parità di genere. Lo promuove il Corecom, il Comitato per le comunicazioni della Regione, in collaborazione con l'associazione Giulia giornaliste Sardegna e il patrocinio del Consiglio regionale. Con un obiettivo condiviso: contrastare la distorta rappresentazione della donna nell'informazione e nella società, il linguaggio discriminatorio e la cultura sessista con i loro effetti negativi e in troppi casi devastanti.

Il premio è intitolato a Gianni Massa, protagonista della storia del giornalismo nell'Isola, responsabile per 40 anni in Sardegna dell'Agenzia di stampa Agi, è già presidente del Corerat, l'organismo che ha preceduto il Corecom. Massa è scomparso nel 2015 all'età di 79 anni. Ha vissuto per due volte l'esperienza del carcere per non aver voluto rivelare le fonti di alcune notizie da lui pubblicate.

"Un giornalista che ha lasciato un segno indelebile - ha ricordato il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau - L'auspicio è che questo premio diventi nazionale". "Un maestro, un giornalista di razza, un uomo con un grande cuore e una grande sensibilità nei confronti dei più deboli", ha aggiunto Mario Cabasino, presidente del Corecom. Rivolto a giornalisti, fotoreporter, studenti universitari e medi il premio si articola in tre sezioni: Università, Scuola e Giornalismo. Quest'ultima sezione è intitolata a Maria Piera Mossa, pluripremiata programmista e regista Rai morta nel 2002.

I premi da 2mila e 3mila euro saranno assegnati l'8 marzo prossimo. La sezione Università vede coinvolti i corsi di Scienze della Comunicazione degli atenei di Cagliari e Sassari: saranno premiate le due migliori tesi di laurea. La sezione Giornalismo, invece, si divide in tre aree: radiotelevisione, carta stampata e web, immagini e videoreportages. Per le scuole, infine, si richiede un elaborato che scaturisce dalla pièce teatrale "La conosci Giulia?": sarà questo l'oggetto di un lavoro con alcune classi. Curato da Giulia giornaliste, prodotto da LucidoSottile, regia di Tiziana Troja, lo spettacolo accende i riflettori sulla battaglia contro discriminazioni di genere e stereotipi sessisti.

Dopo la prima da sold out al Teatro Massimo di Cagliari, verrà replicato nella stessa sede il 26 novembre e sarà riproposto a gennaio al Teatro Verdi di Sassari. "Sarà inserito - ha annunciato l'assessora alle Pari opportunità del Comune di Cagliari, Marzia Cilloccu - nelle iniziative diffuse in città 'Viva la libertà! Cagliari contro la violenza' legate alla Giornata internazionale contro la violenza sulle donne".

"Istruzione, formazione e informazione sono il cardine della professione giornalistica - ha sottolineato Susi Ronchi, coordinatrice di Giulia Sardegna  - i media svolgono una funzione sociale. Basti pensare che l'informazione che dà solo il 21% di spazio alle donne come voci autorevoli contro il 79% agli uomini. Occorre eliminare questi e altri squilibri. Nel rispetto della dignità umana e per lo sviluppo di una società democratica". "Ricerca e discriminazioni non vanno mai a braccetto", ha confermato Francesco Mola, prorettore dell'Ateneo cagliarirano.

Il premio è stato occasione per ricordare, alla presenza di familiari e amici, le figure di Maria Piera Mossa e Gianni Massa. Toccante il ricordo di Massa da parte di Maria Grazia Caligaris, collega, amica di una vita e al suo fianco in tante battaglie per i diritti civili: "Un giornalista integerrimo, militante, l'impegno civile è sempre stato il suo sole". E del figlio Dandy: "Una vita affianco agli ultimi, una vita coraggiosa. È diventato sardo senza esserlo. Grazie a lui è stato modificato il codice penale riconoscendo ai giornalisti il diritto di tutelare la fonte con il segreto professionale. E per questo ha pagato con il carcere".

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