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Urbanistica: Erriu, non getto la spugna

Urbanistica: Erriu, non getto la spugna

Post su Fb, "per stop ci sono ragioni politiche retrostanti"

CAGLIARI, 26 settembre 2018, 20:23

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Non mi sento sconfitto e non ho mai pensato neppure un istante di gettare la spugna". Lo scrive in un lungo post l'assessore regionale dell'Urbanistica, Cristiano Erriu, che risponde agli attacchi, arrivati anche dalle opposizioni che ne hanno chiesto le dimissioni, dopo il rinvio in Commissione del ddl Governo sul territorio per mancanza dei consensi e dei numeri in maggioranza.   L'assessore però sostiene che il percorso della legge è arrivato al capolinea: "ci sono ragioni politiche retrostanti" sulle quali "per ora" non intende pronunciarsi. "Queste rendono - scrive - a parer mio, impossibile la prosecuzione dell'iter legislativo".

Il fautore del ddl, che sente su di sè "un bagaglio gravoso e credo comprensibile di amarezza e di stanchezza personale", ritiene che "non sia né giusto né saggio darla vinta ai tattici di mestiere, agli urlatori, ai teorici dello sfascio. Ho la convinzione che la gente chieda ai politici serietà, equilibrio e concretezza. Penso che il problema se lo deve porre semmai chi si è esercitato a frapporre un'escalation di ostacoli e di difficoltà. Con il risultato di impedire l'obiettivo di una legge attesa da tanti e da molto tempo".

Erriu ricorda di avere "lavorato a tessere la tela cercando la più ampia condivisione, integrando tutela e sviluppo, aperta ai contributi di tutti senza distinzioni di colore politico ma guardando all'interesse dei sardi e della Sardegna. E' venuta a mancare la maggioranza numerica necessaria per l'approvazione. Chi l'ha fatta venire meno se ne assuma in pieno la responsabilità". Secondo l'esponente democratico della Giunta Pigliaru, infine, "rimane l'amarezza e la consapevolezza che il fallimento di questa stagione riformista rischia di aprire la strada a soluzioni molto più spregiudicate che recheranno danni e incertezza normativa tanto per l'ambiente quanto per l'occupazione".
   

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