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Vinta la scommessa su Igea

Vinta la scommessa su Igea

Nuovo piano industriale, avanti con bonifiche e sicurezza siti

IGLESIAS, 07 settembre 2018, 20:36

Redazione ANSA

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di Roberto Murgia

Dal baratro sfiorato prima del 2014 alle prospettive di crescita registrate nell'ultimo piano industriale: è la metamorfosi di Igea, la società in house della Regione che ora gestisce le bonifiche dei vecchi siti minerari della Sardegna, molti dei quali nel Sulcis, un patrimonio immenso da riconvertire, una scommessa di sviluppo ecosostenibile sulle ceneri di una produzione industriale che ha lasciato profonde ferite sul territorio isolano. Dai 'veleni' alla rinascita: Igea ora produce utili - 13,3 milioni nel 2015, 15,2 nel 2016 e 16,4 nel 2017 - assume personale e apre cantieri.

"Un successo straordinario - commenta il governatore Francesco Pigliaru illustrando a Campo Pisano, nella sede di Igea, la svolta compiuta con il piano industriale 2018-2021 -ò Quando ci siamo insediati nel 2014 - spiega il presidente della Regione - guardavamo a Igea con ansia, ma ci siamo resi conto che la sua missione per la Sardegna e il territorio era importante: abbiamo preso il rischio di provarci".

Parole d'ordine: bonifiche e messa in sicurezza dei siti. "Tutto questo - sottolinea Pigliaru - è stato possibile grazie al lavoro dell'assessorato all'Industria, dei tecnici e dell'amministratore Michele Caria". Per il governatore, la storia degli ultimi cinque anni della società in house "è la storia di una buona politica che si è disinteressata delle clientele nell'interesse generale".

Ecco le tappe principali della rinascita. Dal 2015 Igea ha dato nuovo impulso alle attività per rendere sicure le miniere; nel 2016 sono state avviate le procedure per la cessione definitiva dei siti di Porto Flavia e della Galleria Henry nei comuni di Iglesias e Buggerru, della Galleria Anglo sarda di Guspini ed è partita l'attività di smaltimento rifiuti nell'area ex Seamag di Sant'Antioco, conclusa poi nel 2017.

Ancora, alla fine del 2017 è stato inaugurato il cantiere per gli interventi di bonifica dell'area mineraria dismessa di Santu Mali a Furtei. Tutto questo nell'ottica della valorizzazione del patrimonio immobiliare e documentale: Igea è infatti titolare del più importante archivio minerario d'Europa con oltre 5 chilometri lineari di documenti.

L'assessora all'Industria, Maria Grazia Piras, ricorda l'handicap dal quale si partiva: i 28 milioni di euro di indebitamento della società, anche nei confronti di aziende private. "Tutti i debiti pregressi sono stati dilazionati con i fornitori e per i due terzi sono stati saldati", ricostruisce l'esponente della Giunta. Il restante terzo sarà estinto entro il 2018. Quanto al piano industriale, fino al 2021 prevede interventi per 161,7 milioni di euro, investimenti per 7,6 mln e il mantenimento di circa 310 lavoratori, tra assunti a tempo determinato e indeterminato.

Tra questi sono compresi i 115 dipendenti di Ata-Ifras già contrattualizzati da Igea. Oltre alla restituzione dei siti, nei prossimi quattro anni è si punta alla specializzazione marcata nel campo delle bonifiche: la conclusione di quelle di Santa Mali a Furtei, le aree industriali a Sant'Antioco (Palmas Cave), l'area mineraria di Masia, quella dismessa di Montevecchio Ponente. E a queste si aggiungono i lavori di regolarizzazione delle discariche di San Giorgio, questi ultimi mostrati oggi alla stampa dai tecnici di Igea.

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