Dalla Giunta al Consiglio
regionale, passando per i Comuni: si alza forte in Sardegna la
protesta contro l'approvazione in Senato dell'emendamento al
decreto Milleproproghe con il quale vengono per ora congelate le
risorse del bando periferie. A rischio ci sono circa 130 milioni
di euro per la riqualificazioni delle zone degradate dell'Isola,
stanziati da Renzi e Gentiloni. Tutti i comuni, dal nord al sud
della Sardegna, hanno già presentato i progetti e ora i sindaci
non ci stanno a perdere i fondi promessi dai precedenti governi.
Il presidente dell'Assemblea sarda, Gianfranco Ganau, parla
di "azione scellerata che danneggia i cittadini che proprio
sulla riqualificazione dei quartieri più a rischio attendevano
da anni i nuovi progetti di riqualificazione: bloccare i fondi -
denuncia - è inaccettabile e da veri irresponsabili". Ganau, già
sindaco di Sassari, pensa proprio alla sua città, a quartieri
come "Latte Dolce, Santa Maria di Pisa e Sassari 2 per i quali -
ricorda il presidente del Consiglio regionale - i progetti sono
già stati definiti seguendo le indicazioni degli stessi abitanti
che sul futuro dei loro rioni hanno sostenuto un percorso di
partecipazione iniziato più di dieci anni fa quando ero primo
cittadino". Adesso, assicura, "la Regione sarà a fianco dei
sindaci in rivolta per sostenere e portare avanti le azioni
utili ad evitare che a settembre la Camera possa convertire in
legge un provvedimento sciagurato".
Per la Giunta parla l'assessore all'Urbanistica, Cristiano
Erriu, che definisce il congelamento "una lesione grave del
principio di collaborazione tra i livelli istituzionali". "I
Comuni individuati come destinatari dei progetti - spiega -
hanno già attivato gare, in alcuni casi ridisegnando interamente
le periferie. Se davvero il finanziamento sarà bloccato sarà un
comportamento grave e lesivo dei diritti dei singoli territori.
"La mia personale sensazione - sottolinea Erriu - è che la
volontà sia quella di definanziare perché è difficile immaginare
che tolte queste risorse, se ne trovino altre nel 2020".
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