Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Aias, se pagherà stipendi ok a contratto

Aias, se pagherà stipendi ok a contratto

Posti lavoro non a rischio, al vaglio anche società in house

CAGLIARI, 01 agosto 2018, 20:00

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

Se entro il 31 dicembre Aias pagherà gli stipendi arretrati, l'Ats non avrà alcuna difficoltà a stipulare un contratto regolare con l'associazione. In caso contrario si cercheranno strade alternative, fermo restando che nessuno dei 1.200 dipendenti rischierà il posto di lavoro che sarà salvaguardato attraverso una clausola sociale, e che l'assistenza sarà garantita ai circa tremila pazienti anche dal primo gennaio 2019.

Lo sostengono l'assessore regionale alla Sanità, Luigi Arru, e il direttore generale della Asl Unica, Fulvio Moirano, che hanno fatto il punto sulla vertenza Aias dopo la revoca del contratto con l'associazione che in Sardegna garantisce l'assistenza a disabili e anziani. Secondo quanto apprende l'ANSA, una delle ipotesi in campo è, come già avvenuto in altre regioni per lo stesso ambito di servizi, la costituzione di una società in house, una partnership tra pubblico e privato.

Nel frattempo l'Aias dovrà continuare a offrire il servizio ai pazienti fino al 31 dicembre 2018. Dopo, se non avrà saldato i debiti con i dipendenti, "si cercherà di capire quale sia la capacita del sistema sanitario sardo di dare una risposta ai pazienti con disabilità e alle loro famiglie, ai pazienti con malattie psichiatriche o che abbiano bisogno di riabilitazione", ha detto Arru. "Oggi in Sardegna ci sono pochi erogatori che abbiamo la capacita di superare una certa soglia per la parte degenziale - ha aggiunto Moirano - noi provvederemo nel frattempo a indagare su tutte le possibilità offerte sul mercato dell'Isola".

ARRU, NESSUN LEGAME TRA CREDITI E MANCATI STIPENDI - "Non esiste alcuna correlazione tra presunti crediti a favore dell'Aias e il mancato pagamento di nove stipendi arretrati ai dipendenti". Lo ha ribadito l'assessore alla Sanità, Luigi Arru, che con il manager dell'Ats, Fulvio Moirano, ha fatto il punto sulla vertenza Aias dopo la revoca della convenzione con ll'associazione.

Quanto al merito del contenzioso con la Regione, "non è di 44 milioni come sostenuto dall'Aias nel 2014, ma di 15 milioni di euro come risulta dalle cause ancora in corso - ha aggiunto l'assessore - di questi 15, la Regione ne ha pagato 5 mentre su tre milioni il giudice ha previsto la presentazione di una fideiussione che Aias ha presentato ma di cui Ats contesta la validità". Arru e Moirano hanno anche ricordato che dal 2014 la Regione ha pagato 127,6 milioni di spesa corrente e, contenzioso a parte, hanno sottolineato che l'amministrazione regionale "è in regola con i pagamenti fino all'ultimo centesimo".

SINDACATI, AIAS UNICA RESPONSABILE - "Il trattamento riservato da Aias ai lavoratori e alle loro rappresentanze, con i gravissimi ritardi nel pagamento delle retribuzioni e le difficili condizioni di lavoro, ha determinato l'attuale situazione di crisi, dalla quale si può uscire soltanto mettendo al centro dell'attenzione l'interesse dei pazienti e dei lavoratori". Così, in una nota congiunta, Cgil, Cisl e Uil confederali e di categoria fanno sentire la propria voce nel giorno in cui la Regione annuncia la revoca della convenzione con l'associazione.

Le organizzazioni hanno incontrato la Giunta e l'Ats, "attualmente investite della responsabilità di trovare le migliori soluzioni possibili per risolvere il problema contingente senza rinunciare a uno sguardo di prospettiva". Per farlo, secondo i sindacati, "occorre prima di tutto adottare ogni misura utile a garantire la continuità dei servizi e i livelli occupazionali e poi iniziare a ragionare seriamente del superamento della condizione di quasi monopolio nell'erogazione delle prestazioni socio-sanitarie.

Una condizione - spiegano - che è concausa sia del contenzioso tra l'Aias e l'amministrazione regionale sia della crisi attuale". Cgil, Cisl e Uil hanno poi chiesto e ottenuto rassicurazioni sul fatto che "saranno individuate le soluzioni utili a salvaguardare i posti di lavoro e le professionalità, e a garantire qualità ed efficienza dei servizi".

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza