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Il Pd riconquista Iglesias, Assemini a M5S

Pentastellati in vantaggio sul centrodestra

Roberto Murgia

Una vittoria a testa per Pd e Movimento 5 stelle e la sconfitta del centrodestra. E' quello che è successo in Sardegna - ad Iglesias e Assemini, i due Comuni al ballottaggio - in piena controtendenza rispetto al resto del Paese dove i democratici hanno perso ovunque, i grillini hanno ceduto terreno, mentre la coalizione formata da Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia ha sfondato. Iglesias si rivela "buona pratica" per il Pd.

"Una forza politica si caratterizza quando sceglie di rappresentare qualcuno, e noi a Iglesias abbiamo scelto di ascoltare i più deboli", spiega bene il neo sindaco, il 29enne Mauro Usai. "A Iglesias abbiamo messo su una buona coalizione che si è presentata forte anche di un bravo e giovane candidato - osserva il capogruppo dem in Consiglio regionale, Pietro Cocco - abbiamo ottenuto un ottimo risultato visto il clima generale". "Ora - aggiunge mentre diventa sempre più concreta l'ipotesi di celebrare l'assemblea regionale il 9 luglio - il Pd si deve dare una mossa, riorganizzarsi al più presto con una nuova classe dirigente che sia responsabile nei confronti di chi rappresenta". "La vittoria di Usai è aria buona per un partito democratico, in Sardegna come a livello nazionale, a corto di ossigeno", commenta la deputata Romina Mura.

Poi, certo, il Pd deve correre unito, non come ad Assemini dove nemmeno è arrivato al secondo turno. Il Comune a pochi chilometri da Cagliari è una roccaforte pentastellata della prima ora, e ieri gli asseminesi hanno scelto ancora M5s. Non era scontato. In questa tornata i grillini sono stati battuti in alcuni centri dove hanno governato per cinque anni. Vedi Ragusa. Ad Assemini, la neosindaca Sabrina Licheri lavorerà in piena continuità rispetto all'uscente Mario Puddu, ora più che mai probabile candidato governatore per le regionali di febbraio.

Anche se lui è prudente: "Da oggi non ho più ruoli istituzionali, potrò iniziare a lavorare in vista delle regionali, ma in quale ruolo lo si vedrà cammin facendoa". Quanto alla "sua" Assemini, "la lascio in ottime mani - dice convinto - è stata una scelta sofferta quella di non ricandidarmi ma ora sono tranquillo perché Sabrina potrà fare anche meglio di me". La Licheri ha staccato Antonio Scano di venti punti. Una sconfitta nettissima per il centrodestra che almeno a Iglesias, con Valentina Pistis, ha ottenuto il 47,9%.

Cosa è successo? "In entrambi i Comuni abbiamo sostenuto candidati che rappresentavano un rinnovamento vero - spiega il coordinatore regionale di Forza Italia, Ugo Cappellacci - questa scelta ci ha portato al ballottaggio in entrambi ma purtroppo non ci ha visto prevalere al secondo turno". Ora, ribadisce, "la strada del rinnovamento deve proseguire, dobbiamo essere presenti nelle vie, nelle piazze, nelle case della nostra isola, vicini ai nostri amministratori locali e dare più spazi, con una proposta politica che parta dalle comunità". Ecco perché, annuncia Capellacci, "avvieremo una nuova campagna per i tesseramenti e una fase congressuale per l'elezione delle figure che rappresenteranno Forza Italia nei territori per costruire l'alternativa a cinque anni di nulla del centro-sinistra".

USAI, PD VINCE SE PENSA AI DEBOLI - "Ci hanno fatto sudare ma con cinquecento voti di scarto è stata una vittoria abbastanza netta". Parla il nuovo sindaco di Iglesias, il 29enne dem Mauro Usai, già segretario regionale dei giovani democratici. "In Italia abbiamo perso Pisa, Siena, Imola - commenta all'ANSA - credo che Brindisi sia l'unico comune assieme a Iglesias dove il Pd ha ottenuto un buon risultato". Cos'ha fatto la differenza a Iglesias? "La mia affermazione è la dimostrazione che quando il Pd e il centrosinistra si rivolgono alla grande categoria dei deboli di questo Paese, scegliendo di rappresentarli, vengono premiati - spiega - anche quando ci si concentra sui problemi da risolvere, questa è una cosa che premia sempre.

La mia avversaria per esempio ha parlato di me per tutta la campagna elettorale e ha perso". Anche presentarsi uniti conta. "Assolutamente, basti pensare ad Assemini dove il centrosinistra era spaccato e non è arrivato neanche al ballottaggio". Il successo di Usai arriva in un momento topico del Pd sardo. Alla prossima assemblea regionale (potrebbe tenersi il 2 luglio o il 6) dovrebbe essere eletto il nuovo segretario. Da più parti si chiede un ricambio, anche generazionale. "Non ne ho mai fatto una questione di giovanilismo - osserva Usai - quando Renzi parlava di rottamazione, provavo tanto fastidio".

Il neo sindaco ha sposato la mozione Renzi ma è vicino alla corrente dei popolari-riformisti. L'età non conta, insomma. "Il Pd deve rivolgersi alle persone che stanno male - insiste - il partito della Nazione non esiste e una forza politica si caratterizza quando sceglie di rappresentare qualcuno, e noi a Iglesias abbiamo scelto di rappresentare i deboli". Ma chi sono i deboli? "Sono i giovani che rinunciano al percorso di studio, gli anziani che spesso vivono in condizioni di indigenza, le piccole e medie imprese che sono il cuore del settore produttivo del nostro Paese".

LICHERI, M5S REALTA' CONSOLIDATA - "Non un risultato scontato, dato che per il 10 giugno la grande coalizione del centrodestra si era presentata con 120 candidati e noi con 24, quindi già allora non pensavamo di ottenere quel vantaggio". La neo sindaca di Assemini, Sabrina Licheri (M5s), analizza a freddo la sua vittoria che l'ha vista prevalere su Antonio Scano di venti punti. "Dopo il 10 non ci siamo illusi - racconta all'ANSA - e abbiamo continuato a lavorare sodo per la campagna elettorale". Una campagna all'insegna della continuità con il sindaco grillino uscente, Mario Puddu.

"Si tratta di un passaggio di testimone - dice la sindaca - e l'impronta del mio mandato sarà quella del Movimento Cinquestelle che vuole la città sempre più accogliente e sostenibile". Puddu, intanto, dopo questo risultato è ancora più lanciato verso la candidatura a governatore in vista delle regionali del 2019. "Questa è una vittoria importante, un passaggio significativo anche per la Sardegna", ribadisce Sabrina Licheri. Ieri l'affluenza è stata bassa.

"E' stata una giornata particolare - osserva la neosindaca - di mattina caldo afoso e il temporale del pomeriggio, in ogni caso succede spesso che nei secondi turni la percentuale di chi va alle urne si riduca sensibilmente". Certo, ammette, "l'allontanamento dal voto è una realtà, e durante il mio mandato mi piacerebbe raggiungere le persone che hanno scelto di restare a casa".

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