Quarantasette film, quindici ospiti tra registi e produttori sardi e internazionali, otto giornate di proiezioni, incontri a tema, laboratori, concerti e tavole rotonde con un gemellaggio cinematografico tra la Sardegna e la Colombia: prende il via l'8 marzo a Oristano il "terre di confine filmfestival" 2018, una XI edizione targata Marco Antonio Pani, per la prima volta nella veste di direttore artistico, che nelle prossime settimane farà tappa a Solarussa, Sassari e Asuni. Il programma della rassegna, che si concluderà il 18 marzo, è stato presentato a Cagliari alla Cineteca sarda, presenti il sindaco di Solarussa, Mario Tendas, il presidente dell'associazione "Su Disterru", Sandro Sarai, e dello stesso Pani.
Quest'anno il tema principale della rassegna sarà "il fiume e l'acqua come luoghi di confine capaci di dividere e unire popoli e terre". Un tema che non a caso apre le porte alla Colombia come paese ospite. Dopo due anteprime a Oristano e Cagliari, l'apertura oristanese vuol rendere omaggio alla festa della donna con un contributo dell'attrice Antonella Puddu che, insieme ad altre professioniste del cinema sardo, evidenzieranno il ruolo svolto dalle figure professionali femminili nel cinema isolano. A Solarussa, a Casa Sanna, sarà accolto Jaime Manrique, il più grande distributore colombiano di cortometraggi, che presenterà il Festival Bogoshorts di cui è direttore artistico.
Con lui il regista Carlos Tribio, del quale sarà presentato "El silencio del rio", miglior film colombiano al Festival internazionale di Cartagena 2015. Il 9 sarà presentata l'anteprima nazionale del lungometraggio "Il clan dei ricciai" di Pietro Mereu. Tra gli ospiti anche Bonifacio Angius e la fotografa Emanuela Cau. Sabato Mario Piredda presenta il suo "A casa mia", David di Donatello per il miglior cortometraggio italiano 2017. Tra i corti sardi spiccano "L'ultimo miracolo" di Enrico Pau e "Futuro prossimo" di Salvatore Mereu.
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