I tanto criticati vitalizi dei
consiglieri regionali per una volta ritornano indietro sotto
forma di aiuti agli studenti meritevoli e in difficoltà
economiche. Ben 450mila euro sono l'oggetto dell'eredità dell'ex
esponente sardo del Pci, Francesco Cocco. Alla sua morte,
avvenuta nel dicembre scorso, ha donato all'Ersu di Cagliari
300mila euro in denaro e 150mila euro in titoli, vincolati però
alla morte della compagna, raccolti negli anni nei quali ha
ricevuto il vitalizio per la sua attività di consigliere
regionale dal 1984 al 1994.
Intellettuale di stampo gramsciano, Cocco ha affidato le sue
volontà testamentarie a un notaio dal quale si recherà, nei
prossimi giorni il presidente dell'Ersu, Michele Camoglio, prima
di portare l'argomento nella riunione del consiglio di
amministrazione, fissata per giovedì prossimo. "E' un atto
meraviglioso da un punto di vista umano", dice all'ANSA Camoglio
confermando la notizia riportata dal quotidiano L'Unione Sarda.
"Invece di realizzare una biblioteca o una mensa, abbiamo
pensato che quei soldi potessero andare direttamente agli
studenti - spiega Camoglio -. Mentre infatti per i titoli, nel
testamento, vi è una destinazione vincolata, cioè quella di
aiutare i neolaureati, meritevoli e con problemi economici, a
seguire master di specializzazione, nel caso dei fondi non c'è
nessun vincolo".
L'idea del presidente è quella di organizzare dei bandi che
si affianchino a quelli normalmente pubblicati dall'Ersu -
finanziati con fondi dell'Università, della Regione della
Fondazione di Sardegna - per creare una borsa di studio
pluriennale intitolata a Francesco Cocco. Dai primi calcoli,
potrebbero essere disponibili un centinaio di borse di studio da
mille euro ciascuna, distribuite in 10 anni (10 all'anno).
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