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Rischio foreign fighter verso Sardegna

Rischio foreign fighter verso Sardegna

Sbarchi sospetti di piccoli gruppi da Algeria-Tunisia

BRUXELLES, 20 febbraio 2018, 19:30

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Frontex ha rafforzato l'attività di controllo, nelle sue operazioni, per evitare il rientro dei foreign fighter in Europa attraverso il flusso dei migranti. E' stato fatto anche con l'operazione Themis, nel Mediterraneo centrale, anche alla luce di sbarchi di piccoli gruppi in arrivo da Tunisia e Algeria, verso le coste di Sardegna e Italia meridionale, in precedenza sfuggiti alle maglie dei controlli. Quello del rientro dei foreign fighter "è un rischio", spiega il direttore esecutivo di Frontex Fabrice Leggeri all'ANSA, "non ci sono casi documentati".

In particolare, sono stati osservati "piccoli gruppi di migranti in arrivo dalla Tunisia e dall'Algeria verso Sardegna e l'Italia del sud. Per questo abbiamo aumentato la capacità di intercettazione, accrescendo la consapevolezza su questo possibile rischio". Secondo dati di intelligence, citati da Frontex, sono circa 5000 i foreign fighter andati a combattere nei teatri di crisi. Circa il 30% di questi sono tornati in Ue o ci hanno provato.

Nel frattempo la relazione annuale dell'intelligence evidenzia che calano gli sbarchi dalla Libia (-34% nel 2017 rispetto a 2016), sono in aumento quelli che originano da Tunisia (+492% ) ed Algeria (+70%), segnalando che "rispetto agli arrivi dalla Libia, quelli originati dalla Tunisia e dall'Algeria presentano caratteri peculiari: sono entrambi essenzialmente autoctoni e prevedono sbarchi 'occulti', effettuati sottocosta per eludere la sorveglianza marittima aumentando con ciò, di fatto, la possibilità di infiltrazione di elementi criminali e terroristici".
   

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