Nuoro resta a bocca asciutta: Parma sarà capitale italiana della cultura per il 2020. Designata dalla Giuria presieduta da Stefano Baia Curioni, la vincitrice è stata annunciata dal ministro di beni culturali e turismo, Dario Franceschini. Le altre finaliste, oltre a Nuoro, erano Agrigento, Bitonto, Casale Monferrato, Macerata, Merano, Piacenza, Reggio Emilia e Treviso. Prima della proclamazione era stata riconosciuta alla Sardegna la capacità di fare rete attorno alla candidatura del capoluogo barbaricino. Per Nuoro, in prima fila, il sindaco Andrea Soddu, l'assessore alla Cultura Sebastian Cocco e il presidente del Consiglio comunale Fabrizio Beccu.
SODDU, PROGETTI VANNO AVANTI COMUNQUE - "La commissione ministeriale all'unanimità ha scelto il dossier di Parma come il più convincente, ma è stato chiarito che tutte le finaliste hanno prodotto cultura e progettualità. Nuoro porterà, comunque, avanti il sunto del progetto culturale contenuto nel dossier perché non si può disperdere tutta l'energia messa in campo in questi mesi". Lo ha detto all'ANSA il sindaco di Nuoro Andrea Soddu, dalla sala Spadolini del Mibcat dove oggi il ministro Dario Franceschini ha proclamato la città premiata tra le dieci rientrate nella short list delle finaliste, tra cui c'era appunto anche il capoluogo barbaricino.
"Essere entrati nella lista delle finaliste è già un successo - ha aggiunto Soddu - è un titolo per la città di Nuoro che si può spendere. Io mi sento di ringraziare tutti i sindaci della Sardegna, il presidente della Regione, le imprese, le istituzioni e tutti i cittadini che ci hanno aiutato e sostenuto in un percorso che ci segnerà diversamente anche per ritrovare l'unione per il bene pubblico".
"PARMA SCELTA SCONTATA" - "Quella di Parma è stata una scelta scontata, per scegliere Nuoro ci voleva coraggio. Non nascondiamo un po' di delusione perché su questo progetto ci abbiamo scommesso, impiegando tantissimo tempo e tante energie che non andranno disperse". Così all'ANSA il vice sindaco di Nuoro e assessore alla Cultura Sebastian Cocco dopo la proclamazione di Parma Capitale della cultura 2020, titolo per il quale era in gara anche il capoluogo barbaricino. "Continueremo su questa direttrice che ha consentito alla città, finalmente, di stringersi intorno a se stessa, al territorio e a tutta la Sardegna - osserva -. Abbiamo comunque avuto dalla commissione i complimenti per nostro lavoro, che ci ha spronato a proseguire su questa strada di cambiamento della città ponendo la cultura al centro di questa trasformazione".
DESSENA, LAVORO FATTO RESTA - "E' stato un lavoro che resterà e non andrà perduto: penso a tutti gli investimenti sui beni culturali materiali e immateriali, la rete di relazioni fittissima che si è creata intorno all'evento, la sinergia tra pubblico e privato, che ha già dato importanti risultati". Così all'ANSA Giuseppe Dessena, assessore regionale della Cultura in merito alla scelta di Parma come Capitale della Cultura, titolo per il quale era in corsa anche Nuoro. "Parma è Capitale della cultura 2020: una città molto bella alla quale facciamo complimenti e auguri. Il dispiacere per Nuoro è grande, nella mia duplice veste di nuorese e assessore regionale della Cultura - aggiunge - sono comunque soddisfatto per la semina fatta in queste settimane: i migliori frutti di questo sforzo collettivo - conclude - dobbiamo ancora raccoglierli e raccontarli nel prossimo futuro.
LE MOTIVAZIONI DELLA VITTORIA DI PARMA - "Esempio virtuoso e di elevata qualità nella progettazione territoriale a base culturale". Così recita la motivazione della giuria presieduta da Stefano Baia Curioni che ha eletto all'unanimità Parma Capitale italiana della cultura 2020. "I punti di forza" del programma presentato, "La cultura batte tempo", sono "in particolare la capacità di attivare e coordinare un sistema estremamente complesso di soggetti, allargato su base territoriale estesa.
Il progetto, infatti, enfatizza un forte, attivo, coinvolgimento dei privati e delle imprese del territorio, una stretta relazione con il mondo dell'università e della ricerca, con il mondo della cultura e del welfare". Ma anche "la presenza di un rapporto consapevole tra rivitalizzazione urbana, integrazione sociale e produzioni cultuali con riferimento esplicito all'attivazione di distretti; un sistema di offerta culturale di ottimo livello realizzato con una esplicita attenzione ai giovani, all'integrazione tra discipline artistiche, con particolare riferimento alla tradizione musicale; e una forte capacità di infrastrutturazione culturale e di gestione dei sistemi di accoglienza e gestione della attrattività in vista della sostenibilità complessiva".
