Oggi è il giorno del dolore per la comunità di Galtelli, sconvolta dalla tragica fine di Francesco, il ragazzo di 14 anni, figlio del sindaco del paese, Giovanni Santo Porcu, che ieri pomeriggio si è ucciso nella sua abitazione con un colpo di fucile alla testa, lasciando prima un biglietto alla famiglia. I giovani della parrocchia hanno promosso una fiaccolata per questa sera alle 20, un modo per stringersi attorno ai genitori di Francesco e dare l'ultimo saluto al ragazzo.
Il corteo con le fiammelle partirà dalla parrocchia Santissimo Crocefisso, dopo un momento di preghiera promosso dal parroco don Ruggerro Bettarelli, e arriverà fino alla villetta della famiglia Porcu, dove nel tardo pomeriggio, dopo l'autopsia, tornerà la bara di Francesco dall'ospedale San Francesco di Nuoro. Nella stessa parrocchia, domani alle 15, saranno celebrati dal vescovo di Nuoro, monsignor Mosè Marcia, i funerali del 14enne.
PARROCO, COGLIERE SEGNALI DISAGIO DEI NOSTRI FIGLI - Trovare il modo di confortare i genitori di Francesco, il 14enne morto suicida a Galtellì è quasi impossibile, "ma bisogna dare tutto l'affetto che meritano ai genitori del ragazzo", il sindaco del paese Giovanni Santo Porcu e la moglie Giuseppina, oltre che alla due sorelle della giovane vittima. Ne è convinto il parroco don Ruggero Bettarelli che invita la comunità a cogliere il segnale di disagio arrivato da questo adolescente che ieri pomeriggio si è sparato in casa con un colpo di fucile alla testa.
"Purtroppo non ci sono parole perché il gesto lascia annichiliti - dice all'ANSA il sacerdote - ma è giusto stare vicino ai familiari e mandare un messaggio di speranza ai giovani. Per fare questo prendo in prestito le parole di Giovanni Paolo II 'Fate della vostra vita un capolavoro'. Francesco aveva appena iniziato a vivere e lui ora non può raggiungere questo obiettivo, ma è l'invito che io faccio ai nostri ragazzi che devono riflettere sulle parole del Papa". Proprio i giovani della parrocchia si sono fatti promotori questa sera di una fiaccolata silenziosa che partirà dal centro e arriverà fino alla villetta della famiglia Porcu, per stringersi attorno a loro e dare l'ultimo saluto al ragazzo.
"E' necessario cogliere il segnale di disagio che è arrivato da Francesco - dice don Bettarelli - un adolescente un pò timido e introverso, ma che stava bene con tutti. Sono fatti che segnalano un allarme nella comunità. Per questo invito a costruire e a progettare un percorso diverso. Deve essere un percorso che dedica più attenzione ai ragazzi e ai genitori nel difficile compito dell'educazione dei figli".
Infine il sacerdote dedica due parole al papà di Francesco, piegato dal dolore. "Giovanni è un sindaco che ha sempre avuto tanta sensibilità per il mondo giovanile e che adesso sta vivendo un momento drammatico - sottolinea il parroco - Resteranno sempre dei perché su quello che è accaduto a Francesco. 'Deus caru' è stato il grido disperato del padre dopo la tragedia, quasi a chiedere la risposta a Dio".
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