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Pd a PdS, ripensateci e sigliamo intesa

Pd a PdS, ripensateci e sigliamo intesa

Maninchedda, non interessati a scranni e promesse

CAGLIARI, 09 gennaio 2018, 13:50

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Il PdS inisiste sulla linea della frattura con il Pd in vista di un'alleanza per le politiche, ma il Pd sollecita un ripensamento da parte del PdS e rinnova la disponibilità a collaborare non solo in vista dell'appuntamento elettorale del 4 marzo. Replicando alla decisione presa dalla direzione nazionale del partito dei sardi, il segretario dem Giuseppe Luigi Cucca spiega che la frattura creatasi porterebbe a disperdere "il patrimonio di battaglie comuni che potrebbero essere condotte con maggiore vigore dando prosecuzione all'alleanza anche nel contesto nazionale".

"Sarebbe un'occasione mancata per potenziare la nostra specialità e rivedere i rapporti con lo Stato nella prospettiva di una graduale conquista di ulteriori spazi di autonomia", osserva ancora Cucca proponendo di "proseguire nel dialogo per trovare un accordo in tempi brevissimi". Per il segretario del Pd sardo, "non è stato colto lo spirito della lettera aperta, che sottolineava la piena condivisione dei valori autonomisti e auspicava un'alleanza alle politiche per rafforzare le istanze del popolo sardo nelle istituzioni italiane".

"La mia apertura è espressione della maggioranza del Partito Democratico che, pur avendo al suo interno sensibilità differenti, converge in larga parte verso l'intesa con il PdS nella convinzione che possa dare valore aggiunto alla coalizione di centrosinistra nel corso della prossima legislatura nazionale, come è accaduto finora durante l'esperienza di governo regionale - sottolinea infine Cucca spiegando così il dibattito interno al partito con i soriani che storcono il naso sull'alleanza con il PdS - Abbiamo entrambi a cuore gli interessi della Sardegna e vogliamo portare la nostra Isola a superare una condizione di svantaggio e di subalternità in un percorso democratico orientato al progresso".

MANINCHEDDA, NON CI INTERESSANO SCRANNI O PROMESSE. "Serve un'obiezione di coscienza nazionale della Sardegna per risolvere i problemi dei Sardi. Non ci allettano né scranni né promesse a tempo scaduto: serve unità, impegno, sacrificio, lavoro e un cuore fermo, capace di non reagire a provocazioni di seminatori seriali d'odio e di giornalisti incontinenti". Così il segretario del Partito dei Sardi, Paolo Maninchedda sul suo blog all'indomani della decisione della direzione nazionale del PdS si far saltare, almeno per il momento, l'alleanza con il Pd in vista delle elezioni politiche del 4 marzo. "L'obiezione di coscienza scatta quando le norme costringono a fare ciò che la coscienza non può accettare - scrive - La legge elettorale italiana impone, con lo sbarramento su base italiana al 3%, che la Sardegna può rappresentarsi solo attraverso l'Italia, con la conseguenza della diluizione dei suoi interessi nazionali in quelli italiani e del rafforzamento della pessima pedagogia autonomista che affida la soluzione dei nostri problemi ai Governi amici". "Serve un'obiezione di coscienza nazionale della Sardegna. Pensate solo a questo - aggiunge - Centocinquantamila italiani pensionati si sono trasferiti alle Canarie. Quindi l'INPS paga 150.000 pensioni che vengono spese alle Canarie. Perché? Perché alle Canarie è stato riconosciuto un regime fiscale agevolato legato all'insularità - conclude - Dal 1861 la Sardegna è un isola sotto il governo italiano, ma mai né l'Italia monarchica né quella repubblicana ha provveduto a fare il minimo che era necessario fare per la Sardegna".

IL NO DEL PDS AL PD. Nessuna alleanza elettorale tra il Partito dei Sardi e il Pd in vista del voto del 4 marzo. Il partito guidato da Paolo Maninchedda, si legge nel documento finale della direzione regionale riunita nel pomeriggio a Oristano, "ritiene che il tempo non sia maturo per una alleanza col Pd alle elezioni politiche italiane, perché non sono maturate le condizioni per trasformarle in un evento nazionale sardo". Il PdS "ha esaminato con grande attenzione" la lettera aperta inviata dal segretario dem Giuseppe Luigi Cucca "al quale - si sottolinea nel testo - va riconosciuto un garbo, un metodo e uno sforzo dialogante che hanno attenuato la portata inutilmente aggressiva e offensiva di alcune parole pronunciate contro il Partito dei Sardi durante la direzione regionale del Pd".

Tuttavia, "stando alla lettera del segretario Pd, il direttivo nazionale del Partito dei Sardi non può che constatare che allo stato attuale e in merito alle elezioni italiane esiste una sproporzione di obiettivi e di orizzonti di grande portata fra le nostre due forze". Ora, conclude il documento, "il direttivo dà mandato al segretario di continuare nell'azione di dialogo con le forze indipendentiste e democratiche interessate a far sentire la voce del popolo sardo, a far sentire la voce dell'obiezione nazionale della coscienza sarda e costruire la convergenza nazionale dei sardi".

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