Il Partito dei Sardi ribadisce la disponibilità a vagliare, entro e non oltre lunedì 8 gennaio, gli spazi per un'intesa politica in vista delle elezioni del 4 marzo, soprattutto con quelle forze, come il Partito democratico, che hanno aperto al confronto. Ma a due condizioni: "il riconoscimento della legittimità del PdS a candidarsi alla guida della coalizione per le future elezioni regionali e l'adeguata garanzia che il partito possa esprimersi direttamente all'interno del Parlamento italiano attraverso un proprio rappresentante, in modo da dar voce alle istanze della Nazione sarda anche attraverso un indipendentismo legale, pacifico, democratico, progressivo".
E' la linea stabilita dalla direzione nazionale del partito convocata a Oristano. "In queste settimane - si legge nel documento del direttivo pubblicato nel blog del segretario Paolo Maninchedda - il Partito dei Sardi ha gradito l'attenzione manifestata sia da Piero Fassino che quella, costantemente praticata dal segretario del Pd sardo, Giuseppe Luigi Cucca, senza però potere apprezzare fatti politici conclusivi rispetto alle questioni poste. Le scadenze elettorali pongono a tutti un'esigenza di definizione".
GIUNTA SI IMPEGNI SU TEMI RILEVANTI. Il tema delle elezioni politiche verrà portato all'attenzione anche della Giunta regionale sarda "per verificarne la disponibilità a impegnarsi seriamente sulla soluzione rapida di alcune questioni rilevanti per gli interessi dei sardi". E' una delle decisioni prese dal PdS ad Oristano durante la riunione del direttivo nazionale in vista delle politiche del 4 marzo.
Nel documento, il primo elaborato dopo il congresso del Partito dei Sardi di un mese fa ad Alghero, oltre al riconoscimento della legittimità a candidarsi alla guida della coalizione per le prossime regionali e alle garanzie che la voce del Pds possa esprimersi in Parlamento attraverso un proprio rappresentante, il Partito dei Sardi sottopone l'intesa con il Pd ad altre condizioni. Prima fra tutte, è scritto nel documento, "la convergenza sull'esigenza di chiedere ai sardi, anche alle elezioni politiche italiane, un voto fondato sulle questioni specifiche dei sardi e che preveda una seria strategia per farli emergere nel confronto col Governo italiano".
A questa è legata la condizione successiva:"La definizione di una serie di obiettivi che vincolino l'impegno degli eletti al perseguimento di risultati concreti in materia di insularità, rapporti con l'UE, fiscalità agevolata, accantonamenti, entrate e bilancio pubblico, educazione e scuola, beni culturali, bilinguismo e insegnamento curricolare del sardo, politiche infrastrutturali, politiche del lavoro, servitù militari". Presupposto di tutto ciò deve essere il fatto che "allearsi col Pds significa non temere di dire che si è alleati con un indipendentismo pacifico, legale, dialogante, riformista, democratico, progressivo; reciprocamente, il Pds non ha alcuna remora, e lo ha dimostrato, a difendere la propria alleanza con i partiti legali, democratici, pacifici e riformisti che abbiano a cuore gli interessi nazionali della Sardegna, pur non essendo indipendentisti"
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