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Servitù militari,spiagge sarde'liberate'

Servitù militari,spiagge sarde'liberate'

Governatore Pigliaru riferisce in Aula su contenuti intesa

CAGLIARI, 12 dicembre 2017, 14:28

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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La spiaggia di Porto Tramatzu, nel poligono di Capo Teulada, e le relative pertinenze - una richiesta che risale agli anni '80 alla quale fino ad ora non è mai stata data risposta; la spiaggia di S'Ena e S'Arca nel poligono di Capo Frasca; la porzione della scogliera sino a Punta S'Achivioni, sempre a Capo Frasca; la caserma Ederle, di Calamosca a Cagliari. Sono i rilasci definitivi contenuti nella bozza di accordo con il ministero della Difesa che il governatore della Sardegna, Francesco Pigliaru, ha illustrato nell'Aula del Consiglio regionale.

"Abbiamo ottenuto il rilascio di porzioni di poligoni senza alcuna contropartita da parte della nostra Regione", ha puntualizzato il presidente. In termini di mitigazioni, è sancito l'impegno alla concessione temporanea di alcune spiagge per il periodo estivo e per le festività di Pasqua. Si tratta della spiaggia di Sabbie Bianche, nel poligono di Capo Teulada (cessione per il periodo estivo e per le festività pasquali); della spiaggia di Murtas, nel poligono di Capo San Lorenzo (cessione per il periodo di fermo delle attività a fuoco e la previsione di un'area di rispetto per le zone archeologiche interne al poligono di Capo Frasca).

Nell'intesa - ha riferito ancora il governatore - è prevista la piena operatività della caserma di Pratosardo a Nuoro. "Questo significa che alcuni reparti dell'esercito saranno trasferiti qui. E' la risposta alla domanda di un territorio, esplicitata dal sindaco di Nuoro". L'accordo riguarda poi il riavvio della scuola per sottoufficiali della Marina di La Maddalena, dove è prevista anche la realizzazione di un polo dell'eccellenza dell'economia del mare.

Quanto al cronoprogramma, entro tre mesi dovrà essere formalizzato il documento che definisce i percorsi amministrativi per la realizzazione delle attività stabilite dall'intesa. "Questi - ha detto Pigliaru - sono elementi che ci rafforzano nella convinzione che gli impegni saranno mantenuti. Troppe volte abbiamo visto accordi e intese che si sono bloccati per mancanza di tempistiche e di procedimenti amministrativi certi".

ATTIVITA' POLIGONI SOSPESA D'ESTATE - Nell'intesa sulle servitù militari che la Sardegna sta chiudendo con il ministero della Difesa, è confermato l'impegno alla sospensione delle esercitazioni a fuoco nei poligoni sardi per il periodo estivo, dall'1 giugno al 30 settembre di ogni anno. "Una risposta - ha spiegato il governatore Francesco Pigliaru illustrando la bozza di accordo in Consiglio regionale - che dà certezze agli operatori del turismo, e a chi abita nei pressi dei poligoni".

Tra gli altri punti, "il Governo, per la prima volta istituisce Osservatori ambientali indipendenti nei poligoni e nelle aree a maggior intensità addestrativa, proprio per superare le possibili criticità di carattere ambientale e sanitario nelle aree a forte intensità militare". Nella bozza si prevede anche l'impegno a sviluppare nei poligoni attività di ricerca e innovazione tecnologica e di sperimentazione tecnologico-industriale: programmi di cyber-defence, cyber security e modelling &simulation, scuola di protezione civile (Poligono di Perdasdefogu), attività nel settore spaziale, attività di sperimentazione, certificazione e traning di droni presso i Poligoni (Decimomannu e Perdasdefogu).

Su questo punto, "l'intesa prevede l'impegno ad avviare un tavolo interistituzionale nel quale saranno individuate le misure concrete", ha aggiunto il governatore. Quanto alle misure compensative disposte per i Comuni e per gli operatori economici che subiscono limitazioni a causa della presenza militare, Pigliaru ha confermato l'impegno ad avviare, entro tre mesi dalla sottoscrizione dell'accordo, un tavolo tecnico interministeriale per la verifica delle coperture finanziarie e il tempestivo pagamento dei contributi e degli indennizzi previsti quale ristoro rispetto alle limitazioni subite. Erogazioni che "abbiamo chiesto e ottenuto avvengano annualmente", ha ricordato il presidente della Regione. E ancora sugli immobili. "Abbiamo riavviato i processi di dismissione dei beni non più utili ai fini istituzionali della Difesa", ha sottolineato Pigliaru.

LE TAPPE DELL'ACCORDO - "Abbiamo concluso un lungo, a volte faticoso, lavoro con la Difesa". Così il governatore della Sardegna, Francesco Pigliaru, ha definito l'accordo sulla riduzione delle servitù militari nell'Isola, la cui bozza è stata illustrata oggi in Aula. Il presidente ha ripercorso le tappe che hanno portato al risultato. "Il nostro lavoro - ha ricordato - è cominciato all'indomani dell'approvazione, all'unanimità, dell'ordine del giorno del Consiglio regionale del 17 giugno 2014, che precedeva di pochi giorni la mia partecipazione alla seconda Conferenza nazionale sulle servitù militari".

In quell'occasione "abbiamo discusso, per la prima volta nell'attuale legislatura, di presenza militare nell'Isola e dei gravami ad essa connessi, di una regione che contribuisce per oltre il 60% del totale nazionale". Pigliaru ha citato l'impegno e la forza dimostrata nel 1981, durante la prima Conferenza sulle servitù, da Luigi Cogodi, Mario Melis e dall'allora sindaco di Teulada, Beniamino Camba: "Furono i soli a rifiutare il ruolo di comparse e a denunciare con forza la sproporzione della presenza militare in Sardegna - ha rievocato il governatore - Da quei tempi ad oggi, poco è cambiato, a parte gli importanti risultati raggiunti dal presidente Soru in materia di dismissione di beni militari".

Durante poi la seconda Conferenza nel 2014, "ho rifiutato di far da comparsa in una recita già scritta, dove altri erano gli attori principali - ha ribadito Pigliaru - ho chiesto che per la Sardegna il copione fosse riscritto". Ancora: "Subito dopo il rogo all'interno del poligono di Capo Frasca, abbiamo ottenuto che le prescrizioni antincendio all'interno dei poligoni fossero definite con il nostro Corpo Forestale". A gennaio 2015 risale l'apertura formale del tavolo con il sottosegretario della Difesa: "Mai, e lo ripeto mai, la Difesa aveva accettato di parlare di rilascio di porzioni dei Poligoni", ha ricordato il presidente riconoscendo la svolta ottenuta in questo nuovo negoziato.

IL PDS DI SMARCA, NON VOTEREMO MAI QUESTA INTESA - "Consideriamo sbagliato che si elaborino accordi strategici in gran segreto, li si illustri, senza consegnare i testi, dieci giorni fa, e solo dopo reiterate insistenze si rendano disponibili i testi solo a partire da venerdì scorso". Paolo Maninchedda spiega nel suo blog perché "la bozza di accordo tra la Regione sarda e il ministero della Difesa non verrà mai votata dal Partito dei Sardi".

"E' sbagliato un metodo - ribadisce - erroneamente ripetuto in questa legislatura, di produrre scelte strategiche sempre con tempistiche drammatizzate dell'ultimo minuto e sempre sul confine 'prendere o lasciare'. Noi vogliamo difendere gli interessi legittimi della Nazione sarda come avviene tra persone civili, cioè coi tempi del confronto e del ragionamento".

Sul contenuto dell'intesa: "È una bozza arrendevole, insufficiente e arretrata rispetto al dibattito sviluppatosi negli ultimi anni in Sardegna - è la stroncatura di Maninchedda - Nel merito, poi, il nostro capogruppo e i consiglieri in Aula espliciteranno i nostri contenuti e sceglieranno le forme migliori per spiegare il nostro dissenso su questo documento".

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