"Le prime prese di posizione
dell'Esecutivo regionale sul tema del lavoro appaiono
insufficienti e insoddisfacenti: incerto il quantum, incerta la
fonte finanziaria, totalmente ignorata la problematica della
spesa. E quel che è peggio registriamo la mancanza di
concertazione e di condivisione". Nel giorno della mobilitazione
della Cgil che sollecita un piano straordinario per il lavoro da
100 milioni, il partito dei Sardi fredda al Giunta e in
particolare l'assessore della Programmazione, Raffaele Paci, che
aveva teso una mano agli alleati parlando di un "pacchetto
strutturato" per l'occupazione da discutere all'interno della
Finanziaria 2018.
Gianfranco Congiu, Augusto Cherchi, Roberto Desini, Piermario
Manca, Alessandro Unali ricordano che il PdS ha proposto un suo
piano straordinario per l'occupazione e un fondo rotativo da 100
milioni, affidato ad una gestione commissariale, "per progetti
di interesse locale da attivare di concerto con gli enti locali
mediante impiego di lavoratori disoccupati, inoccupati o
comunque espulsi dal mondo del lavoro". Il tema è duplice:
risorse e procedure di spesa. "Troppe volte - spiegano gli
esponenti critici della maggioranza - abbiamo visto un Consiglio
mobilitato per reperire mezzi finanziari, anche straordinari, ma
con un risultato di spesa assolutamente insoddisfacente. I soldi
o non arrivano a destinazione o vi arrivano tardi. Questi sono i
dati che abbiamo consegnato alla discussione politica e dai
quali occorre partire. Non si pensi che il problema sia solo di
carattere finanziario né si pensi di relegare il tema del lavoro
ad una semplice ridistribuzione delle risorse".
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