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Agguato Ogliastra: funerali allevatore

Agguato Ogliastra: funerali allevatore

Autopsia, fucilata ha reciso l'aorta. Interrogato Conigiu

NUORO, 24 novembre 2017, 20:28

Redazione ANSA

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Funerale allevatore Villagrande Strisaili - RIPRODUZIONE RISERVATA

Funerale allevatore Villagrande Strisaili - RIPRODUZIONE RISERVATA
Funerale allevatore Villagrande Strisaili - RIPRODUZIONE RISERVATA

Quando il feretro ha fatto il suo ingresso nella chiesa parrocchiale di San Gabriele Arcangelo a Villagrande Strisaili, le navate erano stracolme di gente. Dietro la bara con il cadavere di Fabio Longoni - l'allevatore di 39 anni ucciso mercoledì mattina nelle campagne del paese ogliastrino - il suo socio e compagno di sventura, Daniele Angelo Conigiu, di 37, scampato misteriosamente all'agguato vicino alla diga di Santa Lucia, dove a bordo di un'Audi bianca, insieme andavano al lavoro.

Conigiu, appena dimesso dall'ospedale, zoppicante su una stampella, ha voluto seguire l'amico per l'ultimo saluto. Accanto a lui la compagna di Fabio, Silvia Lai, il padre e il fratello dell'allevatore ucciso. Non la mamma, non ce l'ha fatta ad accompagnare il figlio per l'ultimo viaggio e ha affidato al parroco don Erneste Beiroby le sue parole. La donna ha voluto ringraziare tutta la comunità per la vicinanza e il conforto che i cittadini di Villagrande hanno portato alla sua famiglia. "Non ci sono spiegazioni per quello che è successo in questa comunità - ha detto don Beiroby -. Spero che la comunità si rassereni e superi questa fase di grande dolore. In questo momento è necessario portare parole di conforto per la famiglia di Fabio e un incoraggiamento a quella di Daniele".

PROSEGUONO LE INDAGINI. L'autopsia eseguita dall'anatomopatologo Roberto Marcialis ha chiarito la causa del decesso di Longoni: uno dei tre pallettoni che lo ha colpito e che gli ha reciso l'aorta all'altezza del bacino, è risultato fatale. L'uomo è morto per un emorragia interna a 300 metri dal luogo dell'agguato, nel disperato tentativo di salvarsi.

Decisiva per far chiarezza sull'omicidio potrebbe essere la testimonianza del superstite che ieri pomeriggio nell'ospedale di Lanusei, dove è ricoverato, è stato sentito del sostituto procuratore Nicola Giua Marassi, titolare delle indagini. Syi contenuti del colloquio c'è il più stretto riserbo. Sotto i riflettori della polizia scientifica c'è l'Audi bianca in cui la vittima e il socio viaggiavano al momento dell'agguato e sulla quale sono fuggiti i killer. L'auto, abbandonata nelle campagne di Lotzorai, viene passata al setaccio alla ricerca di una traccia di Dna o di qualunque elemento che possa ricondurre agli autori dell'agguato. I killer sarebbero spuntati dalla parte del conducente dell'Audi - al volante c'era Conigiu - e avrebbero fatto fuoco sul lunotto posteriore del veicolo: Conigiu viene ferito al polpaccio mentre su Longoni arrivano tre pallettoni, uno dei quali mortale. Una delle ipotesi degli inquirenti è che il bersaglio potesse essere proprio Conigiu.

Nella storia dei due allevatori c'è un passato immacolato per Longoni, più tormentato quello di Conigiu, che ha un precedente: 9 anni fa era stato arrestato per una vicenda di rapine, armi e droga che si era conclusa con un patteggiamento. Non si esclude la pista della campagna: la zona della diga di Santa Lucia è considerata un crocevia di traffici illegali.

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