Sit-in dei lavoratori della "Casa Divina Provvidenza" davanti alla sede della fondazione che assiste anziani e persone disagiate.
I 40 dipendenti della struttura di accoglienza di via padre Taddei sono scesi in strada per manifestare il loro malcontento e reclamare il pagamento di quattro stipendi arretrati.
Spalleggiati dai vertici provinciali della funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil, Pierpaolo Spanedda, Armando Ruzzetto e Augusto Ogana, chiedono una svolta nella gestione della struttura e nell'organizzazione del lavoro. Dal rispetto delle relazioni sindacali al pagamento degli stipendi arretrati, dal rispetto delle norme per la sicurezza sul posto di lavoro a quello per gli ospiti: i dipendenti denunciano una totale disorganizzazione del lavoro, con modifiche non concordate e improvvise dei turni e perfino "raid notturni e controlli a distanza sui lavoratori da parte dei responsabili della Fondazione", come affermano.
"La scorsa estate si è insediato un nuovo consiglio di amministrazione e ha promesso grandi cambiamenti e un nuovo rapporto con i lavoratori - dicono - ma non è cambiato niente, se non in peggio".
Per i sindacalisti, "si lavora in condizioni impossibili e sono negate le relazioni sindacali, mentre si accumulano le mensilità di stipendi non pagati". Ragioni che hanno portato alla proclamazione dello stato di agitazione del personale.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA